Ora le Superleghe sono due!

Dalla Superlega al Supermondiale: tutto in giornata, quella di ieri. A Madrid Bernd Reichart, amministratore delegato di A22, si è riunito con Florentino Perez, Juan Laporta e, virtualmente, con Andrea Agnelli (un imprevisto lo ha trattenuto a Torino, ma la Juventus era rappresentata da Vincenzo Ampolo) per un vertice strategico sulla Superlega, «più viva che mai», secondo l’ad. Intanto a Doha, nella conferenza celebrativa del Mondiale, Gianni Infantino ha rilanciato un suo vecchio progetto: un mondiale per club a 32 squadre, con cadenza quadriennale e che si disputerà dal 2025, nel periodo una volta dedicato all’archiviata Confederations Cup. E il format della competizione, ha spiegato il presidente della Fifa: «Comporterà le migliori squadre al mondo che saranno invitate a partecipare. Tutti i dettagli saranno sviluppati a tempo debito e nelle prossime settimane o mesi decideremo anche dove si svolgerà il torneo in consultazione con tutte le parti interessate».

Il format e la posizione dell’Uefa

Non deve averla presa benissimo Aleksander Ceferin, che già in passato aveva esternato il suo scetticismo e non poca irritazione riguardo al progetto: «Non sarà mai interessante quanto la Champions League», aveva detto nel giugno del 2021 e aveva lanciato una frecciata a Infantino:«Non vedo l’Uefa incontrarsi solo con sette federazioni o club e discutere con loro delle cose che riguardano tutto il calcio europeo», con piccato riferimento alla riunione che, sempre in quel periodo, Infantino avrebbe tenuto con Real Madrid, Barcellona, Juventus, Manchester City, Manchester United, Parigi Saint-Germain e Bayern Monaco, per sondare il terreno e discutere il format della sua super competizione che, ora, secondo quanto annunciato ieri a Doha, potrebbe davvero partire. Non si sa ancora con che squadre, ma il riferimento di Infantino al concetto di “invitare” i migliori club al mondo, lascia aperta anche l’ipotesi che qualche squadra potrebbe essere ammessa di diritto (a proposito di tornei chiusi…). Anche se in passato è circolata una strategia meritocratica di ammissione: 10 club europei (le 8 qualificate ai quarti della Champions, le vincitrici di Europa League e Conference), 8 club sudamericani, 5 club fra Nord e Centroamerica, 5 club africani, 5 club asiatici e uno del Paese ospitante. Il format sarebbe lo stesso del Mondiale per nazionali: otto gironi, prime due qualificate, poi eliminazione diretta partendo dagli ottavi. Il progetto non è piaciuto alla associazione mondiale delle leghe, che ha subito pubblicato un comunicato assai critico, con particolare riferimento all’intasamento del calendario. L’Uefa, al momento, non si è espressa e, d’altronde, non può muovere obiezioni formali alla Fifa, ma certo non gradisce l’invasione della federazione mondiale nel mondo dei club.

 Infantino: "Dal 2025 Mondiale per Club a 32 squadre"

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