Il tecnico a Tirrenia per preparare il quarto di finale contro il Portogallo di lunedì a Lubiana, rivincita della finale U19 di due anni fa: “C’è la voglia di lasciare il segno”
La caccia al titolo che manca dal 2004 è ricominciata da Tirrenia, dove l’Under 21 azzurra si è ritrovata per preparare il quarto di finale contro il Portogallo, lunedì a Lubiana. All’appello mancano soltanto Raspadori, aggregato al gruppo di Roberto Mancini, e Maleh, che raggiungerà gli altri dopo la finale playoff di Serie B con il Venezia. C’è intanto una firma in più, quella di Paolo Nicolato sul rinnovo fino al 2023 (“Non è stato semplice, il merito va alla Federazione, a chi ha lavorato con me e mi ha dimostrato grande stima”) e un po’ di emozione: il c.t. conosce questi ragazzi da quando erano adolescenti, li ha portati a una finale europea in Under 19 e a una semifinale al Mondiale Under 20, per molti sarà l’ultima occasione di stare insieme. “E vogliamo lasciare come meritiamo”, sottolinea Nicolato.
La rivincita
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In quella finale dell’Under 19, anno 2018, di fronte c’era proprio il Portogallo (che non avrà il terzino Therry Correia, positivo al Covid, e soprattutto il barcelonista Trincao, negativo ma in contatto con il compagno): ecco l’occasione per la rivincita. “La voglia di riaffrontarli è tanta ed è giusto che sia così – dice il c.t. -. Chi fa sport vive per queste sfide”.
La continuità
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Più che l’obiettivo, conta il percorso, verrebbe da dire: “Finora noi non abbiamo ottenuto vittorie ma abbiamo continuità di risultati invidiabile: dall’Under 17 all’Under 19, valgono di più che un’unica vittoria, valgono come certificazione di un lavoro. Vincere dà più vetrina, ma noi dobbiamo essere molto soddisfatti del lavoro che il Club Italia sta facendo”. Ieri in visita a Tirrenia il segretario del Coni Carlo Mornati, a dimostrazione di una vicinanza dello sport italiano alla nazionale azzurra.
26 maggio – 15:29
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