Napoli-Milan: Lobotka e Leao le chiavi tattiche di Spalletti e Pioli

Si sono risparmiate in campionato, il Milan di più, tanto di più. Il risultato è stato lo stesso, un pareggino ciascuno, più deludente, ma anche meno rischioso, quello del Napoli. A un passo dallo scudetto e certo di un posto in Champions poteva permettersi una frenatina, il Milan no, lo scudetto è quasi scucito dalla sua maglia e il posto in Champions nella prossima stagione non è proprio sicuro. Nascondendosi, le due squadre si sono tolte riferimenti a vicenda. Per capire come stanno realmente dobbiamo tornare alla partita d’andata. Dalle parti di Milanello sostengono che dopo la gara dei quarti di Champions i titolari siano rimasti senza energia, ragione per cui Pioli a Bologna ne ha cambiati dieci. Dalle parti di Castelvolturno, l’atmosfera si è rasserenata dopo aver capito che Osimhen stavolta ci sarà. Cerchiamo allora di capire qual è il livello della condizione di Napoli e Milan alla vigilia del derby di Champions.

Le difese

L’assenza di Kim avrà un peso sulla difesa napoletana anche se la prova di Juan Jesus contro il Verona è andata bene. È l’intesa quasi perfetta fra il coreano e Rrahmani a dare sicurezza alla difesa del Napoli, che non rinuncerà mai al suo terzino destro, nonché capitano, Giovanni Di Lorenzo, il miglior interprete del ruolo di questa stagione italiana, schierato titolare da Spalletti 39 volte su 40. Pioli punterà senza indugi sulla sua retroguardia titolare e attaccherà con Hernandez sulla stessa fascia di Di Lorenzo. Sono due terzini di ruolo, due ali di fatto. Il punto di forza della difesa milanista è il suo portiere: se al Maradona i rossoneri si presenteranno con l’1-0 dell’andata il merito è in gran parte di Maignan.

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Il centrocampo

Altro problema per Spalletti, la squalifica di Anguissa. Col camerunese, il centrocampo del Napoli è il reparto più completo e omogeneo della Serie A: l’intelligenza tattica di Lobotka, la qualità tecnica e in una certa misura la sensibilità tattica (a San Siro è stato utilizzato come seconda punta) di Zielinski, la forza fisica e il dinamismo di Anguissa. Il sostituto più naturale è Ndombele, ma è chiaro che il Napoli perde qualcosa. Pioli ha la possibilità di scegliere, Tonali gli garantisce l’inserimento, Krunic il ragionamento, ma la chiave tattica è fra le mani e soprattutto fra i piedi di Bennacer. Si incollerà a Lobotka come all’andata, facendo il trequartista come posizione e il mediano come lavoro, oppure tornerà a giocare da regista una trentina di metri più giù? Visto il risultato dell’andata e vista l’eccellente partita dell’algerino (gol annesso) sul regista slovacco, è probabile che Pioli riproponga la mossa. Toccherà a Lobotka sottrarsi alla marcatura e può essere un’indicazione quella di sabato scorso quando Spalletti, nella ripresa, ha inserito Zielinski al posto di Demme affidando al polacco (in tandem con Anguissa) il ruolo di centrocampista centrale: potrebbe aiutare Lobotka nella costruzione.

Gli attacchi

Si era sentita, e non poco, l’assenza di Osimhen contro il Milan. Il suo rientro nel finale contro il Verona ha fatto tornare il sorriso a Spalletti. E’ proprio così, con Osimhen è un’altra cosa. Il Napoli ha bisogno di due gol (senza prenderne) per eliminare il Milan, per questo oltre al nigeriano serviranno gli spunti di Kvaratskhelia. Anzi, gli spunti del georgiano serviranno soprattutto a Osimhen. In campionato si sono scambiati gli assist in otto occasioni diventate gol. Pioli si affida alla…giornata di Leao, se il portoghese ha la luna storta l’attacco del Milan perde peso, incisività e pericolosità, se invece trova il meglio di se stesso allora non sarà facile nemmeno per uno come Di Lorenzo.

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