Napoli-Milan, conti in sospeso: Spalletti-Maldini, i duelli in fascia e a centrocampo sfida senza limiti

Luciano e Paolo si stimano, ma non si sono ancora chiariti dopo lo screzio avvenuto nel tunnel del Maradona

Pierfrancesco Archetti e Marco Fallisi

15 aprile – Milano

Chi si aspettava la pace a San Siro è rimasto deluso: Maldini-Spalletti, duello nel duello che fluttua tra scrivania, panchina, spogliatoi e telecamere di questo Milan-Napoli che non finisce mai, è iniziato nella pancia del Maradona e non si è ancora chiuso. Il romanzo, semmai, si è arricchito di una nuova puntata. “Non vorrei più parlare di questa storia. Ne ha parlato già tanto lui, forse anche troppo per i miei gusti…”, ha detto il d.t. del Milan l’altra sera. Poche parole, taglienti quanto basta per chiarire che non c’è più nulla da chiarire. Dall’altro lato del ring, ventiquattr’ore prima, Spalletti si era sfilato i guantoni e aveva cercato la pace a modo suo: “Quando allenavo lo Zenit mi chiesero un profilo di esperienza internazionale per la dirigenza e io proposi Paolo. I russi erano disposti a tutto pur di accontentarlo, e francamente anche io… Andate a rivedere un mio vecchio post su Instagram: sono seduto ai piedi di una quercia davanti ad alcune maglie e in prima fila ci sono quelle di De Rossi e Maldini. Lo stimerò sempre”.

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