Napoli, l’allarme di Reja: “Osimhen e Kvara non sorridono più”

“Come si gestisce una stagione dopo lo scudetto? Secondo me quando un nuovo allenatore prende una squadra come il Napoli dell’anno scorso non deve inventarsi niente, ma semplicemente giocare come l’anno precedente. La filosofia deve essere quella. Poi, chiaramente, ogni allenatore ha il suo modo di interpretare il calcio”.

L’ex allenatore di Napoli Edy Reja è intervenuto in diretta su Radio Marte: “Bisogna che ci sia un colloquio costante con i calciatori per vedere se il sistema di gioco viene sposato da tutta la squadra. Perché il calciatore quando va in campo deve sapere quello che fa e deve essere messo nelle condizioni di rendere al massimo. E la responsabilità è solo del tecnico, ecco perché occorre il dialogo costante con tutta la squadra”.

Napoli, Reja sul caso Osimhen

Reja ha parlato anche del caso Osimhen: “Osimhen non è facile da gestire. Un allenatore deve conoscere bene i calciatori dal punto di vista caratteriale, deve entrarci dentro anche dal punto di vista mentale. Soprattutto con calciatori tipo Osimhen o Kvara, che mi sembra non sorridere più. Sotto questo punto di vista, quindi, devi avere sempre contatti puliti con i giocatori. Non puoi bluffare o raccontare delle frottole. Io dicevo sempre la verità. Forse anche per questo ero considerato ed apprezzato. E la stessa cosa deve succedere soprattutto con questi grandi calciatori. Osimhen è un trascinatore, ha mezzi straordinari, è l’uomo che può far la differenza. Quindi deve lavorare sereno e con grande convinzione. Per fare questo bisogna che ci sia un colloquio costante col tecnico. Nelle ultime prestazioni, anche in coppa, il Napoli è tornato quasi quello dell’anno scorso”.

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Sulla sconfitta col Real Madrid: “Mi è dispiaciuto anche se quando ti confronti con giocatori di quel livello, tipo Vinicius, Rodrigo o Valverde, sono giocatori che ti possono inventare il colpo importante in una gara. Io credo di poter dire che il Napoli ha dominato la gara ma i “blancos” quando ripartivano erano molto pericolosi”.

Su Garcia: “Non so come lavora sul piano difensivo. Spalletti, invece, lo conosco bene perché lo seguivo già a Udine e lui è un maniaco del lavoro sul campo in una certa maniera. Anche dal punto di vista tattico; lui prepara le gare e anche durante la settimana lavora in una maniera straordinaria. Kim purtroppo non c’è più. Spalletti mi diceva che Kim era un giocatore di una qualità straordinaria e soprattutto aveva una grande concentrazione e non sbagliava un colpo. Devo dire che Natan non mi dispiace così come Ostigard

Infine una riflessione di carattere individuale: “Col calcio ho finito. Forse prenderei in considerazione il lavoro di consulenza. Nel Napoli? Non credo perché ci sono già tanti consulenti”.

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