Napoli, che festa in casa Juve: decisivi i rigori. Avanti a fatica Roma e Fiorentina

Inutile la perla di Yildiz, la squadra di Montero perde in casa con gli azzurri che ai quarti troveranno i giallorossi (ok ai rigori contro il Lecce). I viola, che hanno trionfato nelle ultime quattro edizioni, soffrono con l’Ascoli

Giornata di Coppa Italia pure in Primavera. Siamo agli ottavi, entrano in gioco le grandi che – però – fanno una fatica titanica. E a farne le spese è la Juventus, che non esce dal suo periodo complicato. Senza vittorie in campionato da ottobre (ko con la Roma, pari conto Inter e Lecce) si fa eliminare in casa dal Napoli che, inferiore sulla carta, si fa trascinare dalla classe di Jorge Alastuey. Il centrocampista spagnolo, per anni stellina della cantera del Barcellona prima che un brutto infortunio cambiasse tutto, dimostra un livello superiore con una serie di giocate che mettono più volte i compagni nelle condizioni di far male ai bianconeri, passati in vantaggio al 33’ con la perla di un altro grande talento, quel Yildiz strappato in estate – non senza polemiche – al Bayern. Il destro a giro sotto l’incrocio del turco-tedesco lasciava immaginare un pomeriggio felice per la squadra di Montero, che però allo scadere del primo tempo si è ritrovata in 10 per il rosso a Rouhi.

GIOIA AZZURRA

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Da lì è cambiata la gara, merito anche di un Napoli davvero in condizione (venerdì ha sfiorato il successo sul Milan). Ci prova prima Noah Mutanda, centrocampista tedesco del 2005 cresciuto nello Schalke, sul quale si supera Daffara. Il portiere bianconero è bravo anche su Spavone, che si mangia l’1-1. Pareggio che arriva comunque al 78’ con il bolide da fuori di Rossi, l’ex punta del Milan arrivata così alla quinta rete in stagione. I supplementari sono un’azione dietro l’altra, Alastuey sfiora il vantaggio così come Turco, il cui diagonale al 119’ esce di un soffio. Quindi i rigori, dove il Napoli è perfetto. Sbagliano invece Doratiotto (traversa) e Domanico (parata di Turi). Juve ko, festa azzurra. Ai quarti ci sarà la Roma.

CHE PAURA

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Pomeriggio decisamente più complicato del previsto anche per la Roma, chiamata a reagire dopo la sconfitta in campionato contro la Fiorentina. Ma il Lecce, che sabato aveva tenuto a secco l’attacco della Juventus (il migliore del campionato), si conferma la difesa più forte di tutte e tiene la partita sullo 0-0 fino al 120’. Con un po’ di fortuna certo, perché la squadra di Guidi per tre volte viene fermata dai legni (traversa di Falasca, pali di Pisilli e – all’ultimo secondo – pure di Padula). Ma alla fine il protagonista di giornata è il portiere di casa Gabriele Baldi, che al 114’ salva i compagni sulla bomba di Corfitzen e che ai rigori si oppone ad Hasic e Dorgu. Classe 2004, a maggio – quando faceva ancora il vice in Primavera – Mourinho se lo portò in panchina all’Olimpico per la sfida col Bologna: “Emozioni che non si possono spiegare”, così esultò Gabriele sui social. Anche la Roma sbaglia due rigori (Vetkal e Missori), ma a essere decisivo è il tiro di Berisha, che termina alto.

VIOLA A FATICA

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Sembrava tutto facile per la Fiorentina, la vera regina della competizione. L’ha vinta sempre negli ultimi quattro anni, difficile pronosticare un’impresa da parte dell’Ascoli, quinto in Primavera 2. E invece i bianconeri, arrivati fin qui battendo Imolese, Perugia, Empoli e Bologna, hanno costretto i viola ai supplementari grazie al quinto gol nel torneo del solito Alessio Re, che al 59’ – sugli sviluppi di una punizione – ha pareggiato immediatamente la rete di Kayode. Ha sempre segnato il 19enne di San Benedetto del Tronto, ad oggi capocannoniere della coppa. Lui che la scorsa estate venne convocato da Bucchi per il ritiro della prima squadra. Degno premio per un Ascoli che ha giocato a viso aperto salvo poi crollare nel primo tempo supplementare, incassando nel giro di un paio di minuti l’uno-due di Distefano e Berti, con il primo che ha già esordito in Serie A e il secondo con una ventina di partite in C con la maglia del Cesena. All’inizio del secondo supplementare il definitivo autogol del 4-1. Ai quarti per la squadra di Aquilani la vincente di Atalanta-Frosinone.

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