Napoli anti Milan: decisione last minute per Osimhen. E per correre c’è Lozano

Il nigeriano resta in dubbio: si decide martedì, se non ce la fa pronto Raspadori. Il messicano si scalda a destra. Ma occhio alla condizione: squadra stanca

Una margherita da sfogliare petalo dopo petalo fino a mercoledì e forse anche oltre: Osimhen sì, Osimhen no. Inutile nascondersi dietro un dito, la bilancia di questa sfida nei quarti può pendere da una parte o dall’altra sulla presenza del nigeriano cannoniere assoluto in campionato e protagonista anche in Champions (4 gol come Giroud). Anche nell’allenamento di ieri Victor ha svolto la seduta da solo in palestra, correndo sul tapis roulant. “Ma una cosa è una corsa semplice, un’altra dare corpo e intensità agli scatti”, spiega un Luciano Spalletti molto attento a ogni sfumatura nel lavoro del centravanti, che fosse per lui avrebbe voluto giocare anche a Lecce. Ma qui in ballo c’è la stagione intera, un’eventuale – malaugurata – ricaduta comprometterebbe il resto della stagione per il capocannoniere (25 gol stagionali).

La scelta

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E siccome questo Napoli non finirà comunque mercoledì a San Siro, ecco che la tutela della salute del numero 9 diventa primaria. Meglio recuperarlo una settimana dopo, perché con ogni probabilità la partita decisiva per la semifinale sarà quella del 18 al Maradona e lì il nigeriano dovrebbe proprio esserci. Resta comunque per Spalletti la scelta del centravanti, con Simeone che sarà sicuramente fuori dalla sfida (previsti solo nella prossima settimana gli esami per valutare l’entità dell’infortunio ai flessori della coscia destra) e Raspadori che ancora non è al meglio ma al momento resta l’unico disponibile. Tornando a Osimhen la sua presenza dà al Napoli un differente impatto, considerando non solo la sua efficacia sotto porta, ma anche la capacità di guidare l’aggressione alta della squadra e quella di saper sfruttare la profondità in campo aperto. Martedì mattina il Napoli farà gli esami e poi si deciderà se far partire per Milano il nigeriano o meno.

Continuità

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È quella che cerca Spalletti nel rendimento della sua squadra, di gran lungo il migliore di tutti in Italia e secondo solo al Bayern Monaco in Champions (8 vittorie dei tedeschi contro 7 degli azzurri che però hanno il miglior attacco). Fra Milan e Lecce, al di là del risultato, c’è stata una flessione notevole ed evidente sotto il profilo del gioco. Il Napoli appare stanco in alcuni uomini e questo non aiuta i complessi meccanismi di gioco, che prevedono ritmo alto e distanze ridotte. Ma proprio per puntare sulla qualità del gioco, l’allenatore ha deciso di optare per pochi cambi.

Mai più di tre

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Rispetto alla sfida di campionato col Milan, a Lecce Spalletti ha cambiato tre giocatori e più o meno questi saranno i cambi che opererà per San Siro. Detto dell’interrogativo per il centravanti, se Olivera starà bene probabilmente la sua fisicità sarà preferita sulla corsia di sinistra, rispetto alla maggiore tecnica di Mario Rui. A centrocampo rivedremo Zielinski, che ha riposato a Lecce, mentre a destra probabilmente la velocità di Lozano potrà essere preferita alla maggior capacità di copertura di Politano. Una scelta che diventerà ancora più probabile se dovesse mancare Osimhen, perché per caratteristiche il messicano garantisce maggiore profondità, quella che sta mancando al Napoli senza il nigeriano lì davanti. Ma se in un passaggio delicato – fra infortuni e cali di forma – c’è una cosa che tranquillizza Spalletti questa è la tenuta mentale e lo spirito del suo gruppo. A Lecce si è vista una squadra meno brillante nella manovra, ma sempre squadra: con gli atteggiamenti giusti, con la voglia di aiutare il compagno, senza mai segni di nervosismo o sfilacciamento nei comportamenti. Basterà a San Siro per chiudere positivamente il primo round?

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