Mourinho: "Un punto guadagnato per come si era messa. La Roma è unita"

ROMALa Roma acciuffa il pareggio al Mapei Stadium con un gol di Cristante al 94′. La squadra di Mourinho dopo il vantaggio iniziale siglato da Abraham su rigore è stata rimontata dagli uomini di Dionisi fino al 2-2 finale. Al termine del match il tecnico portoghese è intervenuto ai microfoni di Dazn. 

Non può essere soddisfatto?
“No, però se tu stai perdendo al 90’ e poi pareggi cambia un po’ la dinamica emozionale. Prima della partita non voglio il pareggio, poi al 90’ mi dici del pareggio dico sì. Questa partita la paragono alle sconfitte di Verona, Venezia e Bologna, poi abbiamo avuto possibilità di pareggiare, potevamo avere tre punti in più in quelle sfide con tre pareggi. Non è il risultato che volevamo, se non altro non abbiamo sconfitte nelle ultime quattro di Serie A, abbiamo 8 punti. Potevamo vincere contro la Sampdoria quello sì, però alla fine abbiamo preso questo punto”.

Cosa è mancato?
“Anche con un uomo in più non possiamo cambiare le statistiche. Non è facile fare un possesso palla con il Sassuolo, abbiamo avuto un po’ di stabilità dietro grazie a Kumbulla in uscita. A centrocampo, è mancato ordine e disciplina nella prima parte di gara, ogni volta che la palla era di Karsdorp o Vina c’erano poche opzione e il Sassuolo ci anticipava. Felix ha avuto una sola possibilità di profondità, abbiamo migliorato nell’ultima parte della gara, si sentiva che la squadra stava migliorando e penso che il punto sia meritato. C’è frustrazione perché veniamo per vincere, però prendiamoci il punto”.

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Piccolo passo in avanti perché la Roma non ha perso la testa?
“Una notizia non la posso negare (lo sfogo di Mourinho nello spogliatoio post Inter, ndr), per il resto è zero, è giornalismo di quinta classe, giornalismo senza etica, giornalismo senza l’essenza del giornalismo che è la verità. La nostra qualità in cui siamo imbattibili è l’empatia che abbiamo, possiamo essere scarsi, posso esserlo io, ma nessuno può dire che non siamo un gruppo unito, nessuno fa danno alla squadra. Possiamo avere limiti tecnici, il secondo gol subìto mi farà venire gli incubi, come tante altre azioni, però siamo un gruppo molto unito”.

In base a cosa sceglie se schierare la difesa a 3 o la difesa a 4?
“A seconda di come i giocatori stiano meglio in campo. La difesa a 3 non è quella che mi piace di più, non è l’idea principale del mio calcio ma è la conseguenza dei giocatori che abbiamo, si trovano meglio. Per me è importante questo, in funzione alle nostre caratteristiche mettiamo la squadra in campo”.

Oliveira e Pellegrini?
“Hanno giocato insieme per la prima volta, possono fare meglio individualmente e dell’interazione. Oliveira è arrivato da poco, Pellegrini pure è tornato da poco, ho corso il rischio di metterlo per 90’. Per quanto riguarda l’intesa, migliorerà e non posso nascondere che Cristante, Veretout, Pellegrini, Oliveira abbiano qualità però per giocare nella casa dei motori, in quella zona in cui serve far girare palla, questo tipo di caratteristiche non le abbiamo. Ho adattato Mkhitaryan in quella zona ed è stata una scelta felice, è quello che pensa meglio il gioco, che trova meglio gli spazi ed è il giocatore più fondamentale di questa squadra in funzione di questo. Dobbiamo lavorare per migliorare la classifica e una Conference League da giocare, la gente sbaglia dicendo che sia una competizione senza squadre di qualità. Ho visto PSG-Rennes, il Rennes è un grande avversario”.

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