Moratti: “Mourinho è adatto per la Roma”. Poi svela il retroscena su Messi

Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, ha parlato in una lunga intervista ai microfoni di Radio Serie A. Ecco alcuni passagggi: “Sono sempre lo stesso -ha affermato Moratti-, con tutti gli interessi principali della mia vita nella mia attività: non c’è più l’adrenalina e l’amore per l’Inter, una cosa che sentivo come dovere ma soprattutto come passione. Sono preso dalle altre attività e dalla famiglia. Quanto penso all’Inter? E’ diverso essere presidente ed essere tifoso. Adesso la vivo diversamente. Chiaro che l’Inter è molto importante per la mia vita: chi si riferisce a noi, pensa all’Inter. Con chiunque io parli, si parla anche dell’Inter. Il Triplete? Non è facile vincerlo, a noi è capitato nell’ultimo mese, non mi aspettavo che fosse considerato così importante. Il campionato poteva essere vinto prima, invece abbiamo sofferto fino alla fine: è stata una cosa fantastica, preparata bene perché sia con Mourinho che Mancini la squadra era fortissima”.

Moratti su Mourinho e Thiago Motta

Nell’intervista non potevano mancare due domande su Mourinho e Thiago Motta. Ecco cosa ha risposto l’ex presidente nerazzurro: “Mourinho? Me l’aspettavo, ma la Roma è adatta: è adatto lui ed è un’esperienza interessante. La Roma è una società che ha grande potenziale da esprimere, lì è proprio lui che ti inventa qualcosa ogni giorno. Thiago Motta? Non mi aspettavo facesse l’allenatore. Il Bologna gioca bene, lui pratico ed intelligente. Mi piace come allenatore, ma anche Inzaghi è bravissimo. Non lo conosco personalmente ma è proprio bravo. Poi è migliorato, è una dote non da poco”.

Moratti e il retroscena su Messi

“Messi all’Inter? E’ vero, lo avevo visto durante una colazione a casa nell’Under 19 argentina, vinse la partita da solo. Mi aveva impressionato per il carattere e la classe. C’erano giornalisti che mi chiedevano cosa pensassi, se volevo prendere Ronaldinho e io dissi che mi piaceva lui. Lui lo seppe e si mise in contatto con noi, ma era stato curato e cresciuto dal Barcellona. Mi spiaceva, però mi mandava la sua maglietta tutti gli anni”.


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