Milinkovic sul futuro, decisione presa: ecco cosa farà

ROMA – Un santino dal quale il santo era volato via. La figura di Sergej Milinkovic era svanita. «Per un po’ di mesi non ho fatto ciò che tutti s’aspettavano», lo ha ammesso. A Monza ha voluto dimostrare che è ancora qui, nella Lazio, ed è ancora coinvolto. I giorni peggiori sono passati, lo sperano tutti. Sergej non sembrava più in grado di sostenere il suo ruolo all’interno della squadra. La svolta è arrivata alla vigilia del derby, quando il manager Kezman e il diesse Tare hanno trovato le parole giuste per galvanizzarlo e spingerlo a rispondere alle critiche. Una prima scossa nel derby, la svolta (si spera) domenica scorsa. Il golazo è stato liberatorio: «E’ stato un periodo duro, ma come dico sempre provo giorno dopo giorno a dare di più, a migliorare». Sergej è apparso sollevato, gli serviva una prodezza così. Dopo averla firmata è tornato a giocare su livelli alti, lo ha notato anche Sarri. Milinkovic vuole confermarsi contro la Juve, ne è stato castigatore. Pensa alle prossime dieci partite, anche a Monza ha fatto capire che le considera le ultime con la Lazio, mercato e Lotito permettendo: «Mi concentro sul campo. Devo aiutare la squadra a raggiungere i suoi obiettivi. Se il mio futuro dipende dalla Champions? Non voglio parlarne. A fine stagione si vedrà».

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La volontà

La decisione è presa, non cambierà. Milinkovic non rinnoverà con la Lazio e aspetterà l’estate per valutare offerte. Sarà l’estate del bivio essendo in scadenza nel 2024. Lotito, in cuor suo, non ha perso la speranza di convincerlo a firmare magari un contratto con clausola d’uscita. Non solo per tenerlo, anche per avere più potere contrattuale. Niente da fare. Sono falliti i tentativi con Kezman e anche certi approcci velati con il giocatore. Siamo ad aprile, il campionato chiuderà il 4 giugno a Empoli. Milinkovic chiuderà lì, conta di farlo al massimo della potenza, regalando alla Lazio il massimo obiettivo possibile: la Champions. Chi gli sta vicino lo ha spronato a ritrovarsi, se saluterà dovrà farlo lasciando un ricordo indelebile. I numeri già lo sono. Sergej è diventato il marcatore straniero più prolifico della storia biancoceleste. Le parole di Monza, più che polemiche, erano sofferte: «Non pensavo di meritare le critiche ricevute dopo tutto quello che ho dato in questi anni», la sintesi del suo pensiero.  

Luis Alberto

Per un Milinkovic ritrovato, un Luis Alberto incavolato. Come non detto. I cenni d’intesa con Sarri nel derby, a bordocampo. Il feeling in allenamento e in partita, i sorrisi, le parole di Mau in conferenza, storia di sabato scorso: «E’ diventato un giocatore totale, fenomenale». E’ bastato il cambio di Monza per riportarli indietro di mesi. Luis si è infuriato, ha lanciato due vaffa insieme ai parastinchi. E le scintille sarebbero proseguite nello spogliatoio a fine partita. Sarri in conferenza ha gettato acqua sul fuoco: «Luis si arrabbia anche se esce al 93’ sul 5-0, l’importante è che interpreti al massimo le partite. Il suo primo tempo è stato un grande primo tempo». Gli ha risparmiato rimproveri, in altre occasioni non lo ha fatto. Ieri mattina, alla ripresa, nessuna reazione da parte di entrambi, nessun contatto. Lo sfogo del Mago ha colto di sorpresa tutti non certo perché non se sia capace, ma perché si era reduci da un lungo periodo di calma apparente. Luis è stato tra i giocatori più utilizzati da Sarri negli ultimi mesi, ha giocato e rigiocato in campionato e in Europa soprattutto durante il periodo buio di Milinkovic. Sarri ha spiegato il cambio di Monza giustificandone la scelta per motivi tattici: «Ci stavamo abbassando, serviva fisicità». Luis, forse, non si è sentito più considerato fenomenale. Sarà perdonato e tornerà ad esserlo per la Juve? Vecino scalpita, da regista o mezzala. 

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