MILANO – Ex wonderkid. Fautore di alcuni dei colpi di mercato più ad effetto di tutta la storia della Mls. Possibile nuovo uomo di fiducia di Ibrahimovic del Milan che verrà. Il primo tassello del Diavolo targato Zlatan potrebbe portare a Jovan Kirovski, dirigente statunitense il cui cognome denota origini macedoni, capace nel 2018 di convincere proprio lo svedese a firmare per i Los Angeles Galaxy, dopo aver persuaso tre anni prima Steven Gerrard a scegliere la California, per un discorso che successivamente sarebbe valso anche per Douglas Costa e Chicharito Hernandez. Kirovski ha alle spalle una carriera di discreto livello. A 16 anni firmò addirittura per il Manchester United, dove non giocò mai gare ufficiali in prima squadra a causa della non concessione del permesso di lavoro, con la stampa britannica che però non perse tempo a definirlo addirittura come il “nuovo Mark Hughes”.
Kirovski, dal Manchester United al Birmingham
Primo calciatore USA della storia dei Red Devils, ma anche primo giocatore a stelle e strisce a conquistare la Champions League, visto il trionfo della competizione da parte del Borussia Dortmund, club dove il ventenne Jovan si era trasferito nel 1996 con l’intento di sfondare in Europa. In realtà in Germania andrà bene, ma non benissimo, tanto che il ragazzo verrà girato in prestito al Fortuna Colonia, prima della cessione definitiva allo Sporting Lisbona. Una stagione al Crystal Palace e due al Birmingham City, anticiperanno il suo ritorno a casa dove chiuderà in bellezza. Stesso discorso con la maglia della sua nazionale, col cv che reciterà definitivamente 62 presenze e 9 reti. Kirovski passerà subito – dopo aver appeso gli scarpini al chiodo – dal campo alla scrivania, proprio grazie alla fiducia di Chris Klein, ex calciatore e celebrità da quelle parti, prima nel ruolo di vice allenatore dello storico Bruce Arena e poi in quello di direttore tecnico, incarico ricoperto sino allo scorso 11 gennaio.
Kirovski, i traguardi e il Milan
In undici anni di lavoro Kirovski è stato sicuramente capace di creare hype e di concretizzare tutti quei contatti nati in Europa in favore del suo club, con l’arrivo di Ibra ciliegina sulla torta di un mercato spesso importante. I risultati però non sono di quelli che fanno spalancare gli occhi. Una Mls Cup nel 2014, due podi nel 2016 e nel 2017 e playoff centrati successivamente in un paio di occasioni. Non moltissimo per un club che negli Usa punta a sempre a poter competere per arrivare il più in alto possibile. Pare tuttavia che per Ibra possa essere il raccordo perfetto per il nuovo Milan americano, sia per la provenienza geografica e il modus operandi simile a quello caldeggiato da Cardinale, sia per competenze in ambito sportivo. Kirovski sarebbe già stato a Milano e a San Siro, proprio per seguire da vicino quello che nelle prossime settimane potrebbe diventare il suo nuovo club.
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