Milan, nuovo black out: troppi cali di concentrazione

Il Milan ci è ricascato in pieno. Proprio quando sembrava che la squadra rossonera avesse abbandonato definitivamente il periodo negativo, è arrivata una brutta quanto inaspettata sconfitta a Firenze. Il gruppo allenato da Stefano Pioli non riesce proprio a trovare continuità di risultati in questa stagione, tanti alti e bassi con battute d’arresto che denotano carenze che l’anno scorso erano state superate con prestazioni straordinarie. Quest’anno il Milan cade spesso nella trappola della poca concentrazione, un difetto che sta costando caro in termini di punti e di prestazioni. I rossoneri in tante occasioni sono scesi in campo con un livello di attenzione molto basso, invece il gruppo milanista è una squadra che per rendere deve essere sempre al 100% dell’intensità. « Abbiamo sbagliato l’atteggiamento » ha spiegato a fine partita Ismael Bennacer. « Dobbiamo fare di più ed essere più concentrati » . E sono proprio questi cali di tensione improvvisi che destano perplessità e lasciano Pioli molto sorpreso. L’allenatore milanista ha dichiarato di non aver notato alcun segnale negativo che facesse pensare a un calo del Milan a Firenze, ma poi la squadra non è stata all’altezza delle aspettative. 

Otto punti in meno

C’è troppa differenza con la squadra della passata stagione, quando invece alcune partite venivano riacciuffate nel finale grazie a una maggiore propensione al sacrificio di squadra e a un’applicazione sul match encomiabile. Il Milan nell’attuale campionato quando sembra aver ritrovato il bandolo della matassa compie un passo indietro. Basti pensare che il filotto di vittorie più lungo in serie A è stato di quattro vittorie, ottenuto a ottobre scorso, poi la continuità nei successi è sempre stata interrotta da pareggi o sconfitte che hanno frenato il Milan in classifica. L’anno scorso i rossoneri dopo 25 turni avevano accumulato 55 punti, in questo torneo ce ne sono addirittura otto in meno. È una differenza non da poco e la gran bagarre dal secondo posto in giù mette a rischio anche un piazzamento in Champions per il prossimo anno se il Milan non dovesse alzare la media punti entro la fine del torneo. 

Vecchi errori

Il Milan che ha perso contro la Fiorentina ha riportato alla mente un’altra sconfitta avvenuta nelle stesse modalità. Si tratta di Torino-Milan, sempre in trasferta e sempre terminata 2-1 per la formazione avversaria dei rossoneri. In comune le due partite hanno anche la data, ovvero il match che precede un importante impegno in Champions League. A novembre si trattava della sfida decisiva contro il Salisburgo per la qualificazione agli ottavi, mentre quella contro il Tottenham, in programma mercoledì a Londra, deciderà il passaggio ai quarti di finale. Il comun denominatore è sicuramente l’attenzione che inconsciamente viene meno prima di una sfida decisiva in Europa. Un problema a cui Pioli ha provato a porre rimedio mandando in campo i titolari a Firenze, ma il risultato è stato lo stesso pure senza turnover. 

Futuro da scrivere

La lotta per i primi quattro posti sarà più sofferta del previsto per il Milan, che a inizio anno aveva l’ambizione di vincere nuovamente lo scudetto. L’asticella ora si è abbassata a causa di un Napoli che sta dominando il campionato ma anche di una squadra, quella di Pioli, che non ha più la continuità dei mesi passati e che tutto d’un tratto si trova nel calderone insieme ad altre squadre in piena corsa per conquistare un posto per la prossima Champions League. E la certezza di riuscirci al momento non c’è.

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