Milan, meno male che Pulisic c’è: ma in Europa non puoi giocare a mosca Ceca

Mai sottovalutare gli avversari in Europa League, torneo il cui tasso tecnico è in continua lievitazione, dove i gol grandinano e le sorprese non mancano. Il Milan e lo Slavia Praga possono confermare. I rossoneri hanno rischiato di pareggiare una partita che potevano e dovevano vincere a mani basse e si era messa benissimo dopo soli 26′, quando i rivali sono rimasti in dieci per la giusta espulsione di Diouf, reo di un fallaccio su Pulisic. Al punto che nemmeno lo splendido 3-1 di Doudera sembrava preoccupare non più di tanto la squadra di Pioli, forte delle reti di Giroud, Rijnders e Loftus Cheek. Invece, nel secondo tempo il Milan si è maledettamente complicato la vita, galeotta la grintosa prova dei boemi, al debutto a San Siro, tuttavia per nulla intimoriti, né dal tempio del calcio né dal blasone degli avversari.

Milan, una ripresa da dimenticare

Rientrati in campo deconcentrati e arruffoni, gli uomini di Pioli hanno subito la rete di Schranz dopo dieci minuti (un’altra perla di stilistica bellezza), poi sono piombati in una snervante apatia che ha irritato i tifosi. Per fortuna, i loro fischi sonori sono riusciti a ridestare la squadra dal torpore in cui era piombata. Tant’è vero che, su guizzo di Leao, Pulisic ha firmato il provvidenziale 4-2, parziale polizza di qualificazione. Se avesse giocato una partita tutto ritmo e aggressività, il Milan avrebbe potuto ipotecare l’ingresso nei quarti. Ora, invece, la pratica si complica e di molto, pensando al ritorno del 14 marzo nella tana dello Slavia, l’Eden Arena pronta a trasformarsi in una bolgia. Infernale anche per il Diavolo.


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