Milan, Maldini comprerà ancora all’estero. Ma con un’eccezione

Una squadra da rinforzare. Senza spese folli, rispettando i parametri imposti dall’alto, ma necessariamente da migliorare per provare a lottare fino alla fine per lo scudetto. Maldini e Massara lo sanno, al di là delle smentite di rito il Milan a gennaio lavorerà sul mercato, soprattutto in difesa e a centrocampo. C’è da sostituire Kjaer, con “un profilo pronto subito o magari con un colpo in vista della prossima stagione“, e da risolvere il problema a centrocampo con Bennacer e Kessie in Coppa d’Africa e Bakayoko lontano da essere un valore aggiunto (in questo caso l’arrivo in anticipo di sei mesi di Adli è l’opzione più concreta).

LA SCELTA – Pochi dubbi su dove il Milan cercherà rinforzi: all’estero. Questione soprattutto di costi, ai quali Elliott ha dato sempre la priorità. ​Non è un caso che 14 dei giocatori dell’attuale rosa siano arrivati da campionati diversi dalla Serie A e per questo motivo stiano beneficiando del Decreto Crescita: Ibrahimovic, Rebic, Giroud, Maignan, Tomori, Theo Hernandez, Leao, Tatarusanu, Kjaer, Saelemaekers, Pellegri, Ballo Touré, Kalulu e Brahim Diaz. Per loro il Milan paga meno tasse, un aspetto da considerare anche in futuro.

CASO BREMER – Comprare ‘in Italia’ costa di più e non è detto che ne valga sempre la pena dal punto vista tecnico. Un’eccezione potrebbe essere fatta per Bremer, che piace molto a Maldini e Massara, il cui ingaggio rende l’affare possibile. Il brasiliano guadagna, al lordo, poco meno di un milione di euro, triplicargli lo stipendio permetterebbe al Milan di rispettare comunque i parametri. Comprare in Italia insomma deve essere vantaggioso, soprattutto sul piano economico.

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