Milan, il segreto è la difesa: da marzo in poi è la migliore d’Europa

Un solo gol subiti nelle ultime otto di campionato: nessuno ha fatto altrettanto. Il Diavolo arriva da una striscia consecutiva senza sconfitte di 13 partite: solo il Liverpool ne conta di più (14)

È una regola che talvolta contempla qualche eccezione, ma non sarebbe certamente il caso del Milan. Se il Diavolo riuscirà davvero a mettere le mani sullo scudetto, avverrà grazie alla fase difensiva e non alla produzione offensiva. A fronte dei 61 gol segnati, che fanno di quello rossonero soltanto il quinto miglior attacco del torneo, troviamo i 30 subiti, seconda difesa dietro quella dell’Inter (29).

Fortino

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Intanto iniziamo col dire che, dopo 35 giornate, per trovare un dato migliore in chiave rossonera occorre tornare indietro di dieci anni. Stagione 2011-12: a tre giornate dalla fine le reti incassate erano 28, quota che però non bastò a garantire lo scudetto, vinto dalla Juve. La quota 30 di quest’anno invece è stata fin qui decisiva. Anche perché per ben 16 volte il Milan è riuscito a tenere la porta immacolata (in questo caso nessuno è riuscito a far meglio, l’Inter è ferma a 14). Il fortino edificato da Maignan, Kalulu e Tomori, ma anche da Kjaer, Romagnoli, Calabria e Theo ha resistito a parecchi assedi, respingendo il nemico. E così succede che da inizio marzo in avanti, i rossoneri in campionato abbiano preso soltanto un gol. Uno in otto partite. Quello di Immobile all’Olimpico.

Parate e affidabilità

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E’ interessante allora allargare gli orizzonti ai principali tornei europei: ebbene, il parziale del Milan è il migliore del continente. Il fattore di rilievo, al di là del dato in sé per sé, è che il Diavolo ha chiuso la porta col chiavistello proprio nel momento cruciale della stagione. Tanto da potersi permettere, sempre in relazione alla fase difensiva, di giocarsela con una delle finaliste di Champions. Il Liverpool. Nel 2022 – inteso come anno solare – il Milan ha infatti la seconda miglior difesa d’Europa con 8 gol subiti. Solo i Reds hanno fatto di meglio, con 6. Merito delle parate strepitose di Maignan, dell’affidabilità di Tomori e della crescita esponenziale di Kalulu, la vera rivelazione del pacchetto arretrato rossonero. E merito anche di coloro che, seppur saltuariamente, si sono fatti trovare pronti quando la linea difensiva titolare non c’era (il primo nome che viene in mente è Florenzi).

Subito dopo i Reds

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Subire pochi gol è evidentemente garanzia di successo. O quanto meno, di ridurre all’osso le sconfitte. E allora ecco un altro dato dove il Milan è secondo in Europa dietro al Liverpool: le partite consecutive da imbattuto. Striscia attualmente aperta per il Diavolo con 13 incontri (8 vittorie, 5 pari), ultima sconfitta il 17 gennaio a San Siro con lo Spezia in quell’1-2 viziato dal grave errore dell’arbitro Serra. In questa particolare classifica Salah e compagni sono reduci da un filotto di 14 gare senza sconfitte. Il metro di paragone è utile per capire il pregio del lavoro difensivo rossonero degli ultimi mesi. Sì, se arriverà questo scudetto, occorrerà volgere lo sguardo soprattutto in area. La propria.

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