RISCATTO OBBLIGATO – In questa ottica, rientra anche il riscatto a titolo definitivo dal Chelsea di Tomori, la più azzeccata delle intuizioni della coppia Maldini-Massara nel corso di questa stagione, un colpo che ha trasformato in meglio la difesa del Milan e ha ribaltato le gerarchie interne, spedendo in panchina capitan Romagnoli. Ma rappresentando soprattutto un investimento in prospettiva che una squadra desiderosa di tornare protagonista, perseguendo una politica dai costi sostenibili, non può e non vuole sconfessare sul più bello. In caso di raggiungimento dell’obiettivo Champions League, l’idea della dirigenza rossonera è di provvedere prontamente all’acquisto del calciatore anglo-canadese, versando tutti i 28 milioni di euro pattuiti lo scorso gennaio.
IL PARERE DEL CHELSEA – Senza sconti, senza esitazioni. Quelli che invece il Milan si troverebbe a dover prendere in considerazione nell’eventualità di una “retrocessione” in Europa League e quindi di possibilità di spesa molto più ridotte. Anche perché il Chelsea, costretto a mandare a giocare un prodotto della propria academy che rischiava di trovare pochissimo spazio se avesse deciso di confermare la fiducia all’ex tecnico Lampard e che non ha dato la possibilità al subentrato Tuchel di valutarlo a dovere, non ha mai smesso di credere nelle qualità di Tomori. E sarebbe ben lieto di riaccoglierlo a braccia se non dovesse arrivare la giusta offerta. Quella che la “zuccata” di Fikayo ha nuovamente reso un’ipotesi concreta, per la gioia del Milan e del giocatore, che in un recente blitz nel quartiere generale di via Aldo Rossi, ha ribadito a Maldini e Massara il suo desiderio di mettere le radici in rossonero.