Milan e Inter attraverso il deserto

Le milanesi speravano in un risultato diverso, diciamo pure opposto. Invece dal Maradona è arrivata, e nel modo più fragoroso possibile, la notizia meno piacevole per Pioli e Inzaghi che oggi, quando sfideranno rispettivamente il Lecce e il Verona, si ritroveranno a -10 (i rossoneri) e a -13 (i nerazzurri) dal Napoli. Peraltro, a stare allo spettacolo azzuro di ieri, inseguendo una squadra che quando decide di dare tutto diventa intoccabile. È un’altra mazzata per le milanesi che, a meno di crolli clamorosi della capolista, dovranno puntare soprattutto sulle coppe, a cominciare dalla “Super” di mercoledì prossimo a Riyad. Poi ci sarà la Champions per entrambe e la Coppa Italia solo per l’Inter. Ma al di là di quanto è accaduto a Napoli, per Inter e Milan il momento resta piuttosto delicato. La Coppa Italia, da alcuni considerato un torneo di secondo o terzo piano, si è infilato in mezzo alle già evidenti difficoltà delle due squadre e le ha rese più acute. L’Inter ne è uscita fuori col fiatone, il Milan è uscito e basta. Inzaghi ha vinto in rimonta contro una squadra di Serie B (comunque una squadra che gioca bene, il Parma), dopo 120 minuti brutti, ma brutti davvero; Pioli è stato eliminato dal Toro in 10 per 50 minuti e mentre Juric poteva spendere solo le sue riserve, al contrario del tecnico milanista che ha chiuso la gara con la formazione titolare. Tutt’e due hanno giocato in casa, tutt’e due si sono spente, tutt’e due hanno lasciato sul campo una pessima impressione.  

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Effetto Qatar

Sembrano scosse dal Mondiale, forse sorprese da una situazione nuova. Il Milan ha ripreso col 2-1 di Salerno, bella partita, a tratti dominata, ma chiusa anche in quel caso col rischio di farsi riprendere. Proprio come è accaduto contro la Roma, da 2-0 a 2-2. Per spiegare una flessione evidente si è parlato dei cambi non convincenti di Pioli (contro la Roma) e dello scarso rendimento di quei giocatori, arrivati in estate, che dovevano sollevare dalle fatiche i titolari fissi del Milan. Ma si possono aggiungere anche altri fattori legati al rendimento, in questo momento opaco, di giocatori di primo livello, gli stessi che nella stagione scorsa hanno portato il Milan al successo. Nelle ultime tre partite ufficiali, i rossoneri hanno preso gol all’83’ (Bonazzoli) a Salerno, all’87’ (Ibañez) e al 93’ (Abraham) contro la Roma, infine al 114’ (Adopo) in Coppa Italia contro il Torino. Non è per niente un buon segno. Per l’Inter il discorso è perfino più ingarbugliato. Aveva ricominciato il campionato con una vittoria che avrebbe potuto riaprirlo, ma l’uno a zero sul Napoli è stato pagato a caro prezzo dai nerazzurri nella gara successiva, quella di Monza, pareggiata con un calcio faticoso, impacciato, un calcio vuoto, ribadito pochi giorni dopo in Coppa Italia contro il Parma. Anche per l’Inter il Mondiale ha portato effetti contrastanti, ha restituito a Inzaghi un Lautaro in buone condizioni e un Lukaku a pezzi (proprio come Inzaghi lo aveva consegnato al ct del Belgio), un Brozovic di nuovo infortunato e un Dumfries giù di forma. 

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La Supercoppa

Ora però Milan e Inter si stanno avvicinando verso il primo traguardo della loro stagione, la Supercoppa di Riyad. L’anno scorso le milanesi si sono divise i tre titoli nazionali, quello più importante a Pioli, le due coppe a Inzaghi che, con l’allargamento della bacheca, ha salvato, seppure in parte, la sua stagione. Ma ancora prima del derby in programma mercoledì prossimo, dovranno riprendersi già oggi in campionato, nel tardo pomeriggio il Milan in trasferta a Lecce e in serata l’Inter in casa col Verona. Sono partite che le milanesi devono vincere, se non per tornare a sperare nel titolo almeno per evitare prima di tutto un accenno di crisi, diciamo per risolvere le difficoltà attuali, e poi per presentarsi un po’ rinfrancate alla sfida di Riyad. Sarà più difficile per il Milan, perché il Lecce di oggi sa graffiare e lasciare il segno. Nelle ultime 4 partite solo la Juventus, prima del capitombolo di ieri, aveva fatto meglio dei pugliesi: 4 vittorie contro 3 e un pareggio. Dieci punti per la squadra di Baroni con la fantastica rimonta sulla Lazio. Il momento-no del Milan di fronte al momento-sì del Lecce. A Lecce. Giusto che Pioli tema questa trasferta. Anche il Verona sembra in leggera ripresa. Col 2-0 sulla Cremonese si è tolto quanto meno dall’ultima posizione in classifica, ma all’Inter non è consentito lasciare punti al Verona.

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Il derby

Poi tutta Milano a Riyad. L’anno scorso i derby sono stati quattro fra campionato e Coppa Italia (bilancio pari: una vittoria per parte e due pareggi), quest’anno saranno tre per colpa dei rossoneri che non potranno sfidare l’Inter in Coppa Italia (avrebbero potuto incontrarsi solo in finale). La Supercoppa non è il massimo traguardo per la stagione di due club così ambiziosi, ma trattandosi di un derby aumenta e non di poco il suo valore soprattutto per i tifosi. Dai quali le due squadre hanno qualcosa da farsi perdonare soprattutto in questo momento. Riyad è l’occasione giusta. 

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