Milan da record, effetto Moneyball

Quello appena concluso dal Milan è il mercato più oneroso della Serie A per distacco, in termini di mera differenza tra acquisti e cessioni. Sommando il costo per l’acquisizione dei nuovi giocatori (113 milioni) ai bonus che il club si è impegnato a corrispondere se matureranno le condizioni (21 circa) il Milan ha speso 134 milioni. Uno sforzo che sorpassa notevolmente quanto ricavato (70) dalla cessione di Tonali al Newcastle. Tutti gli acquisti conclusi nella finestra estiva sono a titolo definitivo, senza ricorso a prestiti come era spesso accaduto nelle sessioni precedenti. In pratica, dato che il Milan dovrebbe riportare circa 15 milioni di utile nel bilancio 22/23 e che gli ammortamenti dei cartellini (elemento contabile rappresentativo del “consumo” di capitale immateriale iscritto nell’attivo) ammontano a circa 45, la dirigenza ha reinvestito lo “spazio reddituale” creato in una stagione dai ricavi in netta crescita (+30% rispetto all’anno precedente). 

Mercato, nessuno in Serie A come il Milan

Aggiungendo i 60 milioni di saldo uscite-entrate ai 50 spesi l’anno scorso, nessun club di Serie A in due anni ha comprato quanto i rossoneri. Il mercato è parso fin qui anche produttivo sul piano del rafforzamento tecnico: zone di campo assai criticate (come la fascia destra) sono state interamente rinnovate mentre il centrocampo, bisognoso di interventi per l’uscita di Tonali e l’infortunio di Bennacer, pare rafforzato dagli innesti di Loftus-Cheek e Reijnders. Ma il capolavoro di Furlani e Moncada risiede nell’avere completato il rinnovamento senza alzare il costo complessivo della rosa. Gli ammortamenti crescono di 15,6 milioni (24,4 la quota dei nuovi cartellini contro di un risparmio di quasi 9 dalle uscite) ma scende il costo aziendale del monte stipendi: 33 le remunerazioni dei nuovi contro 44 quelle dei giocatori partiti. L’impatto negativo (stipendi e ammortamenti) sarà quindi limitato a 5 milioni, su un bilancio 23/24 che beneficerà di 60 milioni di plusvalenza-Tonali meno 2,2 milioni di minusvalenza rimediati con la cessione di Rebic. 

Milan, approccio Moneyball

Nel complesso, la sessione estiva 23/24 (la prima gestita da RedBird e dal nuovo assetto organizzativo post Maldini-Massara) conferma l’approccio adottato dal Milan negli ultimi anni. L’attenzione all’impiego delle risorse è ritenuta garanzia irrinunciabile per sostenere la crescita tecnica e sportiva. Prima Elliott, ora RedBird, hanno sempre sovvertito la logica per cui un club dovrebbe contare su azionisti disponibili a finanziare perdite economiche a iosa, in base a un malinteso concetto che vede nel dispiego di risorse l’unica strada per il successo sportivo. Si è parlato molto dell’approccio Moneyball ma ciò non equivale (come qualcuno pensava) a pescare giocatori sconosciuti, solo perché selezionati da un algoritmo informatico. Moneyball significa massimizzare la performance attesa per ogni euro investito, utilizzando metodi statistici e attraverso lo studio di dati disponibili in realtà già da molti anni e utilizzati da molti club. La novità consiste nell’aggiunta di una variabile (quella economica) all’algoritmo, così da massimizzare il rendimento per gli azionisti. Sul presupposto che gli interessi di tifosi e proprietà vadano allineati perché il ritorno economico dipende dalla capacità del club di vincere e accrescere il proprio standing sulla scena competitiva. Non sfugge, ad esempio, che il Milan abbia puntato soprattutto su giocatori a un anno dalla scadenza coi rispettivi club: circostanza che ha sicuramente migliorato la posizione negoziale. Per questo ci si può attendere una progressione degli investimenti sul mercato se i risultati e la crescita saranno soddisfacenti. A tale proposito, teniamo presente che negli ultimi giorni di mercato la dirigenza era pronta a riversare 18 milioni sul cartellino di Taremi. Sfumata l’operazione, per i motivi che sono trapelati, ha virato su Jovic a zero. Ciò significa che il Milan disporrà forse di un budget a gennaio o che la quota non investita potrà aggiungersi al budget della prossima estate, magari per una punta di prospettiva che raccolga il testimone di Giroud

Milan, Giroud punta il derby: "Nulla di preoccupante"

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