Milan, altro flop: senza Leao la squadra non vince

MILANO – Quattro partite, quattro prove non convincenti, quattro gare senza vittoria. In più, l’assenza contro il Napoli, guarda caso l’unico incontro perso dal Milan in casa in questo campionato. Sarà un caso o forse no, ma il rendimento offensivo, e di conseguenza i risultati della squadra rossonera, sembrano più che mai dipendere in questa stagione da Rafael Leao. Quanto accaduto martedì sera a Cremona ha infatti confermato una volta di più quanto la squadra di Stefano Pioli sia molto legata alle prestazioni dell’attaccante portoghese. Contro la Cremonese l’ingresso in campo di Leao nella ripresa è stato negativo e il nostro giornale l’ha giudicato con un pesante 4.5 in pagella. I rossoneri si sono fermati sullo 0-0, quinta partita in questa Seria A nella quale il Milan non è riuscito a ottenere i tre punti. Le precedenti sono state Atalanta-Milan 1-1 il 21 agosto (il voto di Leao su “Tuttosport” è stato 5.5), Sassuolo-Milan 0-0 il 30 agosto (5.5) e Torino-Milan 2-1 il 30 ottobre (4). A completare il quadro, come anticipato, Milan-Napoli 1-2 del 18 settembre, partita che Leao ha saltato per squalifica. Nelle altre nove partite il Milan ha sempre vinto, Leao ha messo insieme 5 gol, 4 assist, procurato un autogol e ottenuto una media voto con “Tuttosport” di 6.83. Insomma, i numeri parlano chiaro e il discorso vale anche se si allarga alla Champions. L’assioma è dunque fatto: quando Leao gira, quando è in condizione fisica e mentale, quando è dentro la partita, il Milan vince e convince; quando invece il portoghese offre quella versione discontinua e a volte svogliata messa in mostra nelle prime due stagioni a Milano, ecco che iniziano i problemi.

La panchina di Leao

Il fatto che Pioli martedì abbia portato inizialmente in panchina Leao si può spiegare in più modi: ragionando anche in ottica Fiorentina (domenica alle 18 a SanSiro), è plausibile che abbia pensato di poter vincere a Cremona anche senza Leao o inserendolo nella mezzora finale; ma va detto anche che il portoghese ha giocato moltissimo in questa prima parte di stagione ed è possibile che il tecnico abbia anche voluto preservarlo da eventuali infortuni. Qualcuno ha ipotizzato anche altri due condizionamenti, verosimili, ma al tempo stesso difficili pensando alla personalità di Leao, un ragazzo estroverso che sembra vivere in un mondo tutto suo (nel senso buono del termine). Il primo è l’imminente Mondiale, nel quale Leao vorrà essere protagonista – quindi si starebbe risparmiando? -, il secondo è l’annosa e infinita questione del rinnovo, tema caldo anche per altri due giocatori, Kalulu (contrattazioni avanzate, l’accordo è vicino) e Bennacer (contatti in corso). Tornando a Leao, come noto le parti stanno trattando da mesi, ma non si è ancora arrivati a un accordo che a questo punto difficilmente verrà trovato prima del Mondiale. L’entourage di Leao chiede un ingaggio di circa 7 milioni, il Milan potrebbe arrivare a 6 più bonus che sarebbero comunque un netto aumento rispetto ai 1.5 milioni percepiti attualmente, ma ancheun contributo importante a Leao per pagare la sua parte di risarcimento allo Sporting Lisbona, quei 16.5 milioni più intessi a cui dovrà partecipare anche il Lille. Insomma, possono essere diverse le spiegazioni sul perché del recente calo di Leao, di certo il Milan avrà bisogno del suo miglior apporto domenica con la Fiorentina: è una questione di… tre punti.

Qui Cremona: Milan a zero! E le assenze non possono essere un alibi

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