Mancini: “Vialli e quella promessa sui Mondiali del 2026”

Intervenuto a Porta a Porta, in programma questa sera su Rai 1, il ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini, si lascia andare in uno struggente ricordo del “gemello del gol” Gianluca Vialli, più di un amico e chissà forse anche più di un fratello, rivelando il patto di sangue che si erano scambiati l’utlima volta che si sono visti di persona.

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Una vittoria da dedicare a Vialli

Mancini ricorda lucidamente: “Sono andato a trovare Luca l’ultima volta a Londra prima della fine dell’anno. Avevo un po’ di paura. Si è svegliato, abbiamo riso, scherzato, abbiamo chiamato Lombardo. Mi ha detto ‘io sono sereno, stai tranquillo’. Mi ha tirato lui su di morale. Era lucidissimo, ci siamo ritrovati come ci siamo lasciati: bene. Gianluca mi disse che dovevamo vincere i Mondiali del 2026 e che sarebbe stato con noi. Sicuramente ci sarà molto vicino e speriamo di dedicargli presto una grande vittoria“.

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La malattia nascosta per non preoccupare il Mancio

Mancini ad un certo punto del suo intervento ricorda un particolare che la dice lunga sul rapporto viscerale tra lui e Vialli: “Luca non mi ha parlato della sua malattia all’inizio. Me l’ha rivelata nel 2019. Mi disse che aveva questo problema e che lo stava curando. Era molto positivo perché lui è sempre stato un combattente, ma quando mi parlò di questa malattia mi disse di non averlo fatto prima per non farmi soffrire. Da quel giorno sono cambiate tante cose, il tempo che passava e la speranza che lui ce la facesse. Fino all’ultimo abbiamo sperato in un miracolo“.


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