Malaga, dalla semifinale di Champions sfiorata alla Serie C spagnola

Cera una volta il Malaga“, è proprio il caso di dirlo. Questa però non è una favola con il classico lieto fine. Il club spagnolo nelle scorse settimane è retrocesso nella terza divisione spagnola dopo la sconfitta contro il Ponferradina. Un incubo che è diventato realtà con quattro giornate d’anticipo. Un tuffo nel baratro, per una squadra che dieci anni fa aveva fatto innamorare tutti in Champions League. Dalla gloria all’anonimato, in soli dieci anni.

Malaga, dal sogno Champions all’incubo retrocessione

Con l’arrivo dello sceicco Al-Thani nel 2010 i tifosi incominciano a rivedere la luce. Tra i primi investimenti e un mercato di livello con giocatori come Van Nistelrooy, Joaquin, Santi Cazorla, Saviola, Santa Cruz e Isco, la squadra cresce e nel 2012 conquista il quarto posto in Liga, posizione che al tempo valeva l’accesso ai preliminari di Champions League. Gli andalusi partono dai playoff, eliminano il Panathinaikos e poi vincono il girone con 12 punti, posizionandosi davanti al Milan. Agli ottavi rimontano il Porto, raggiungendo così i quarti di finale per la prima volta nella loro storia. L’avversario è il Borussia Dortmund di Robert Lewandowski, attaccante in rampa di lancio. Ed è qui che sfiorano l’impresa. L’andata termina 0-0, un risultato favorevole al Malaga, vista la vecchia regola dei gol in trasferta. Al ritorno succede l’impensabile: Joaquin porta avanti gli spagnoli, pareggia Lewandowski e poi Eliseu all’82’ riporta avanti la squadra di Pellegrini. Otto minuti più recupero per un’incredibile semifinale contro il Real Madrid. Ma è proprio in quei minuti che il sorriso dei tifosi si trasforma in lacrime. Reus pareggia al 91′ e Santana al 93′ porta i tedeschi al turno successivo. Probabilmente quel triplice fischio fu l’inizio della fine. Ad agosto vanno via i pezzi pregiati, inizia lo smantellamento con le cessioni di Isco, Cazorla, Toulalan, Caballero e del giovane talento venezuelano Rondon. Al-Thani nel frattempo lascia il club in una crisi societaria. Nel 2018 arriva la retrocessione in Segunda Division. Inevitabile. Il club prova subito la risalita l’anno seguente, ma la scalata termina ai playoff. Il Malaga non reagisce e a distanza da dieci anni dall’inno della Champions ora sprofonda in terza divisione e “non vissero felici e contenti”.

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