Lukaku-Gravina, un atto di giustizia? Più un gesto di civiltà

Fatta la tara fra i tifosi della Juve che gridano allo scandalo paventando l’ennesimo favoritismo pro Inter (“prescritti”, “cartonati”, “quelli dei passaporti tarocchi”, “spioni telefonici”, “selezionatori di intercettazioni” e via rivangando) e quella fetta di bianconeri che tutto sommato – per come sta giocando Lukaku – sono contenti (“la sua squalifica in realtà è un favore a Inzaghi”, la battuta molto in voga fino a ieri), la verità è che la grazia concessa da Gravina all’attaccante belga è un atto di civiltà, più che di giustizia. Primo, perché la giustizia (almeno quella sportiva) all’italiana in questo momento è meglio non usarla come paradigma, secondo perché Lukaku non è che sia proprio un angioletto, e comunque certe esultanze, in certi momenti e in certi contesti, potrebbe anche modularle un attimo, non essendo un ragazzino, e i tifosi avversari è chiamato a zittirli con i gol, non dicendo loro di stare muti portando il dito alla bocca.  

Non ci sono innocenti

Dopodiché, che l’unico punito in calce a quel becerume di ululati e insulti razzisti – prodromo delle successive zuffe tra giocatori da asilo Mariuccia – risultasse proprio il destinatario di quell’ingiurioso, odioso tutti contro uno, be’: sarebbe stato immorale, oltre che assurdo. Ora, di innocenti in quella serata (e non soltanto in quella serata, né soltanto in quella vicenda) non ce ne sono, e questa giustizia della baiona taglia e cuci e togli e ridai, per poi magari ritogliere dopo qualche accordo politico sottobanco per rimediare a cappelle procedurali pregresse, ci fa ridere dietro ovunque. Ma farsi ridere dietro condannando il bersaglio dei razzisti anziché i razzisti sarebbe stato pure peggio. Anche sbagliando sempre ogni tanto, per errore, se ne fa una giusta. E magari si riesce perfino a far credere che un segnale anti razzismo valga più di una condotta non regolamentare. Poi non ci crede nessuno, ma a volte anche fare finta è meglio che non fare niente. 

Juve-Inter, rissa finale dopo l'1-1 di Lukaku e la lite Handanovic-Cuadrado

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