L’Udinese si schiera: “Episodio deplorevole, collaboreremo con le autorità per l’identificazione”

Con un comunicato la società mostra la propria “solidarietà a Maignan”, ribadendo la condanna a “ogni atto di razzismo e violenza”

Elisabetta Esposito

21 gennaio 2024 (modifica alle 18:07) – roma

C’è sconcerto in casa Udinese dopo il gravissimo episodio di razzismo contro Maignan durante la sfida di sabato sera contro il Milan. I Pozzo hanno allestito una squadra multietnica che i tifosi hanno sempre sostenuto. Ieri invece il portiere rossonero è stato insultato in continuazione, gli gridavano “scimmia” e molto altro, fino alla sospensione del match.

il comunicato

—  

Questa mattina, quasi contemporaneamente all’invito di Maignan (“Il club dell’Udinese, che ha parlato solo di interruzione della partita, come se nulla fosse, è complice”), la società friulana ha preso formalmente posizione con un comunicato: “Udinese Calcio è profondamente dispiaciuta e condanna ogni atto di razzismo e violenza. Riaffermiamo la nostra avversione a qualsiasi forma di discriminazione ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà al giocatore del Milan Mike Maignan alla luce del deplorevole episodio avvenuto sabato nel nostro stadio”. 

collaborazione

—  

Si legge ancora: “L’Udinese collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l’immediato chiarimento dell’accaduto, con l’obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili”. Chi manifesta forme di discriminazione va senza dubbio sanzionato, “non deve tornare più allo stadio”, ha chiesto Maignan stesso. Ma per l’Udinese collaborare con le autorità significa anche poter sperare in una sanzione meno pesante. L’art. 29 del Codice di Giustizia sportiva tratta proprio “esimenti e attenuanti per i comportamenti dei sostenitori”. Il comma 3 evidenzia proprio come nel decidere la sanzione verrà considerato se “la società ha concretamente cooperato con le Forze dell’ordine e le altre Autorità competenti per identificare i propri sostenitori responsabili delle violazioni, anche mediante l’utilizzo a spese della società di tecnologie di video-sorveglianza”.

progetti

—  

C’è un altro fattore che l’Udinese nel suo comunicato evidenzia: “Come Club, continueremo a lavorare diligentemente, come abbiamo sempre fatto, per promuovere la diversità e l’integrazione di tutte le etnie, culture e lingue tra i nostri giocatori, lo staff, la città ed una tifoseria che ha sempre dimostrato correttezza”. I bianconeri hanno avviato progetti in questo senso da anni, così come promuove la Figc che su questo fronte è costantemente impegnata. Tra l’altro, anche questo elemento viene tenuto presente dalla giustizia sportiva al momento di definire la sanzione, alleggerita se “la società ha adottato ed efficacemente attuato, prima del fatto, modelli di organizzazione e di gestione della società idonei a prevenire comportamenti della specie di quelli verificatisi, avendo impiegato risorse finanziarie ed umane adeguate allo scopo”.

cittadinanza onoraria

—  

Anche la città di Udine vuole fare qualcosa di concreto. “La nostra è una città di tutti: Udine non è razzista – ha scritto su Facebook il sindaco Alberto Felice De Toni -. Per questo ho invitato personalmente Maignan qui per realizzare, insieme a Fondazione Milan, iniziative concrete per la lotta alla discriminazione. Proporrò anche al consiglio comunale di conferire al portiere la cittadinanza onoraria. Il Friuli è una terra accogliente e anche l’Udinese Calcio è da sempre una squadra multiculturale e inclusiva. Questi valori non possono essere umiliati da persone accecate dal razzismo con gesti che condanniamo fermamente”.

Precedente Zingaretti: "Bene De Rossi, è il mio idolo. Che forza Sinner" Successivo Salernitana-Genoa 1-2: Gilardino vince di rimonta e inguaia Pippo Inzaghi