L’Inter e il vizio delle rimonte: con un solo gol, Inzaghi non può stare tranquillo

Ben 9 volte i nerazzurri sono stati raggiunti dagli avversari – anche temporaneamente -, mentre soltanto in sei casi il vantaggio è stato difeso fino al triplice fischio: il problema è legato anche alla maggior vulnerabilità, ma contro il Viktoria Plzen l’eventualità va scongiurata

Contro il Viktoria Plzen, no. Se c’è una partita in cui non si può sprecare un vantaggio, è proprio quella del mercoledì di Champions League, quella che potrebbe valere l’accesso aritmetico agli ottavi di finale con una giornata d’anticipo. Questi primi mesi di 2022-2023 sono stati altalenanti su diversi piani per i nerazzurri ma, nonostante evidenti miglioramenti, alcune pecche continuano a essere evidenti. Tra queste c’è l’antipatica tendenza a farsi raggiungere dopo un vantaggio: accade statisticamente più di una volta ogni due match, in media.

Paura al Franchi

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Il tema torna ovviamente d’attualità sulla scia della folle serata in casa della Fiorentina: sopra di due gol, l’Inter è stata raggiunta dai viola per poi tornare ancora avanti e poi di nuovo in parità con l’acrobazia di Luka Jovic. Non fosse stato per il rocambolesco gol al 95′ di Henrikh Mkhitaryan, i nerazzurri si starebbero mangiando le mani. In soli sei casi gli uomini di Simone Inzaghi non hanno sprecato alcun vantaggio: contro Spezia, Cremonese, Torino, lo stesso Viktoria Plzen, Barcellona all’andata e Salernitana. Tutte reti inviolate, tranne il 2-1 ai grigiorossi: il legame è stretto tra rimonte subite e clean sheet, ma evidentemente l’attenzione collettiva non riesce a restare ai massimi livelli come dovrebbe e come accadeva un anno fa.

La tendenza

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Non sempre si perde ovviamente. Il bottino pieno è arrivato con la Fiorentina, ma anche nei 2-1 ai danni di Lecce e Sassuolo, con parziali rimonte poi sventate con la seconda rete. Più dolorose, invece, le rimonte completate da Milan, Udinese e Roma in partite in cui l’Inter è rimasta a secco dopo un iniziale 1-0: sconfitte dolorose, quelle che maturano così. In mezzo c’è la doppia rimonta del Camp Nou in cui è svanita nel finale la qualificazione agli ottavi di finale con addirittura due turni d’anticipo. Fare lo stesso in casa contro il Viktoria Plzen sarebbe rischiosissimo: è sì meno probabile vista la differente caratura dell’avversaria, ma in ogni caso si tratta di un rischio che non si può proprio ignorare con una posta in palio simile. Serve andare in vantaggio con relativa velocità e poi blindare tutto: porta di André Onana e pass per gli ottavi di finale.

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