Letizia esclusivo: “Benevento, riscriviamo la storia”

BENEVENTO – Ha una voglia matta di recuperare il tempo perduto, ma i rimpianti li lascia in un cantuccio, ora vuole pensare solo al futuro. Il suo e quello del Benevento. Gaetano Letizia ha il carattere forte di quei ragazzi che hanno lottato contro mille difficoltà. E ce l’hanno fatta. Scampia non è un Paradiso per i giovani, ma lui ne parla come un posto dove si può cercare la felicità, basta volerlo. Il calcio può aiutare, alimenta i sogni di ogni ragazzo cresciuto nel mito di Maradona: il resto deve farlo “madre natura” in grado di dotare del talento necessario, ahimè, solo qualcuno di quei ragazzi. Ma quando in una realtà come quella in cui è cresciuto Gaetano si sceglie lo sport e si abbandona la strada, l’espetto sociale travalica ogni confine, anche quello che separa il ragazzo comune dal campione. E’ al suo terzo campionato di Serie A: la prima volta fu a 25 anni nelle file della favola Carpi, poi due volte col Benevento. Ha un cruccio e non fa niente per nasconderlo: nelle due esperienze precedenti nella massima serie è sempre retrocesso. Vorrebbe con tutte le sue forze che questa volta fosse diverso. «Questo è il campionato più importante della mia carriera, ho anche segnato 3 gol. Non voglio affatto che finisca come le altre volte».

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Quanto è cambiato Gaetano Letizia in questi anni trascorsi in “ascensore” tra A e B?

«Tanto. Ne parlavo qualche giorno fa col mio agente, Alessandro Beltrami: a 30 anni mi sento nel pieno della maturità. Magari avrei preferito arrivarci prima, ma sono ugualmente contento. Il segreto è continuare a dare sempre il meglio di se stessi, anche quando si pensa di essere arrivati al massimo».

Prima dell’infortunio, viaggiava col vento in poppa: prestazioni super, tre gol (a Samp, Udinese e Juventus), addirittura qualche voce che parlava di Nazionale. Poi quel maledetto tiro nella porta di Donnarumma: una botta tremenda, il flessore della gamba destra che salta.

«Sono gli incerti del mestiere, gli infortuni capitano. Quel tiro fa parte del gioco, prima di calciare non puoi certo pensare che ti farai male. Sfortuna ha voluto che quando sono rientrato ho avuto un altro fastidio che mi ha fermato di nuovo. Ma già da dopo la sosta ho recuperato e oggi sto bene».

Pronto anche ad entrare dall’inizio?

«Certo. L’allenatore contro il Sassuolo ha preferito mettermi nel secondo tempo per darmi minutaggio. Ma io mi sento bene, mi alleno tutti i giorni con grande intensità. Se Inzaghi vuole, io sono pronto». 

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