Leao-gol, Brozovic l'indispensabile. Genoa per chi?

Tre punti il Milan (poco brillante, quasi noioso), altrettanti l’Inter (più centrata): qualcuno di voi pensava che potessero lasciarne al Genoa algoritmico e al Picco? Io no: i due anticipi in salsa ligure e pre-derby di Coppa Italia sono andati esattamente come immaginavo. Come immaginavamo. Le distanze tecniche, e non solo quelle, sono state rispettate. 

Se mai avessi coltivato un piccolo dubbio prima della serale di San Siro, quello me l’ha tolto la lettura della formazione mandata in campo da Blessin, che sarà anche bravo, ma dimostra di non avere ancora ben chiari il momento, la situazione, il contesto, gli effetti. I tifosi di Milan e Inter mi perdoneranno se dedico un po’ di spazio proprio al più che probabile fallimento tecnico-gestionale del Genoa, club che è cultura, tradizione, storia, passione: quando, a sei giornate dal termine, ti ritrovi a tre punti dalla salvezza, ma dopo alcuni passaggi inquietanti, mettiti in testa che le idee alte e i progetti più ambiziosi devono fare spazio al mestiere, all’esperienza, al vissuto. Pertanto in simili situazioni la rinuncia a Criscito, Masiello e Destro, a chi nella lotta per non retrocedere si è formato, è un peccato grave. 

Non mi ha mai convinto la svolta straniera del club – i responsabili dell’area tecnica Spors e Klos, il tecnico Blessin – e il campo ha aumentato le perplessità. Mi son chiesto spesso, proprio sulla base delle scelte che facevano: ma questi parlano con la squadra?, la respirano?, ne interpretano i malumori?, come affrontano le inevitabili divisioni interne?, insomma, han capito dove sono?, la proprietà è informata? Rispetto il Genoa e chi ha a cuore le sorti del club: mi auguro che a Pasqua, da quelle parti, risorga il senso pratico. 

Una Pasqua in serenità la trascorreranno milanisti e interisti. Qualche tensioncina per i tifosi del Napoli che dopodomani affronterà la Roma per tentare di mantenersi a stretto contatto con chi comanda e i tre punti li ha già raccolti. 

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A Spezia mi ha colpito di nuovo Brozovic. L’unica cosa sbagliata in lui è la tinta. (Dice: ma come ti permetti, pensa al tuo, di bulbo? Sui capelli sono un’istituzione dal 1976). Tutto il resto funziona che è una meraviglia. Brozo gioca con invidiabile maestria, sa sempre quello che deve fare, e soprattutto quando e come farlo. In fondo è proprio questo particolare che distingue il calciatore ordinario da quello straordinario: nel primo prevale l’istinto della giocata, nel secondo è il cervello che governa costantemente i movimenti, le fasi, le distanze, le scelte. Brozovic ha in testa le misure del campo, che ieri sembrava più stretto e corto del solito, e ormai è l’unico indispensabile di Inzaghi, il pezzo che quando manca mette in disordine disegno e strategia.

Brozo ha segnato anche il gol che ha indirizzato la partita. Qualche sofferenza di troppo la squadra di Inzaghi l’ha provata per alcuni errori nel disimpegno e nell’uscita. In evidente crescita Barella: ha confermato di aver ritrovato la migliore condizione. Lo Spezia difetta nella rifinitura: ha però giocato una buona gara, la sua principale qualità resta l’applicazione. Bel gruppo. 

Primo centro di Brozovic, si sblocca Lautaro: l'Inter vince 3-1 a La Spezia

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