Lazio, Kamada c’è, Isaksen si candida

ROMA – La difesa è corta, l’attacco è da decidere. Sarri deve sciogliere il rebus Isaksen-Pedro per Salerno. Mai come stavolta il danese è in corsa per rigiocare titolare, non gli capita da Lazio-Monza del 23 settembre. Sono passati due mesi pieni. Può toccare a lui perché Pedro va preservato in vista della Champions. Zaccagni è tornato ad allenarsi solo ieri in gruppo, è annunciato in panchina a Salerno e non è detto che possa giocare titolare martedì con meno di una settimana di allenamento. La presenza di Isaksen nell’undici spingerebbe Felipe Anderson a sinistra. Il tridente va composto con Immobile o Castellanos. Ciro ha giocato titolare contro il Feyenoord e nel derby. Taty si è fermato a Bologna, nelle prossime ore si capirà se è di nuovo ballottaggio. Anche per il centravanti bisogna pensare nell’ottica campionato-Champions. In attacco iniziano a pesare le diffide, in lista ci sono Ciro e Zaccagni.

Lazio, le condizioni di Kamada

Sarri ieri ha ritrovato in campo Kamada, sarà il vice Luis Alberto (è squalificato per l’Arechi). I fastidi accusati in nazionale (alla schiena) sembrano smaltiti. Sono stati utili per riportare il giapponese a Formello in anticipo (avrebbe dovuto giocare ieri a Gedda). Sarri non ha scelta perché Vecino ha lavorato solo in modo differenziato, causa lesione ai muscoli glutei (risale al derby). E’ un primo grado. L’uruguaiano salterà anche la Champions per squalifica. Il rientro è rinviato a Lazio-Cagliari del 2 dicembre. Guendouzi e Kamada saranno le ali, ora va scelto il regista. Cataldi, a sorpresa, ha giocato il derby, ha pesato l’esperienza. Rovella torna in corsa per Salerno, gli aveva soffiato il posto. A centrocampo le scelte sono limitate, senza Luis Alberto e Vecino non restano che Cataldi (se giocherà Rovella) e Basic (praticamente un fuori rosa, nonostante alcune convocazioni).

Lazio, le parole di Rovella

Per tornare a Rovella, ecco alcune sue dichiarazioni durante uno shooting commerciale: «Ho capito che la passione per il calcio era qualcosa di più quando sono andato in nazionale under 16 e 17, quando ho firmato il contratto con il Genoa. Avrò avuto 16 anni e lì capisci che hai delle responsabilità più grandi, ma il calcio deve sempre rimanere un gioco, una passione, devi giocare per divertimento. Almeno io, gioco sempre per divertirmi. Un consiglio ai giovani come me, che iniziano a giocare a calcio, il divertimento è la base di tutto. Ogni volta che c’è l’allenamento o la partita la cosa più bella è divertirmi con i miei compagni, quello non deve mai mancare».


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