La Roma incanta con super El Shaarawy: Shakhtar travolto

Andata ottavi Europa League: a segno Pellegrini, il Faraone e Mancini. Decisivo anche il portiere in almeno tre occasioni

Una Roma perfetta spazza via lo Shakhtar per 3-0 e mette una seria ipoteca sulla qualificazione ai quarti di finale di Europa League. Un Pellegrini sontuoso ha illuminato a lungo la scena giallorossa, aprendo le danze ma regalando anche tutta una serie di giocate da applausi. Per la squadra di Fonseca a segno anche El Shaarawy (il suo ultimo gol in giallorosso era datato 5 maggio 2019, Roma-Genoa) e Mancini, al suo quinto gol stagionale. Per gli ucraini, invece, un primo tempo passato più a speculare che a giocare ed una ripresa dove per un po’ hanno provato a rimettere la contesa in equilibrio, arrendendosi però nel finale di gara.

PELLE SUBITO OK

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Fonseca lascia a sorpresa fuori Smalling e rilancia Cristante al centro della difesa, dopo che con il Genoa aveva fatto il “braccino” sul centrosinistra. La scelta nasce anche dal fatto che con Cristante si ha più qualità nella costruzione dal basso, oltre che il lancio lungo per gli inserimenti di Pellegrini e Pedro. Lo Shakhtar, invece, gioca con un 4-1-4-1 che in fase offensiva diventa 4-3-3, con Taison e Tetè ad equilibrare i due sistemi. Gli ucraini, del resto, giocano una gara speculativa, rallentando spesso il ritmo e dando poca intensità alle giocate. Spesso e volentieri la squadra di Castro si appoggia al portiere Trubin, che poi cerca il lancio sugli esterni. A sfiorare per prima il gol però è la Roma, al 6’, con lo stesso Trubin bravo a tirare fuori dalla porta una deviazione volante di Villar su angolo di Pellegrini. Il vantaggio giallorosso allora arriva al 23’, quando Pedro regala un assist d’oro a Pellegrini, che di esterno beffa Trubin in uscita. Una volta in vantaggio, anche la Roma decide di congelare un po’ la partita, per non prestare il fianco alle ripartenze ucraine. Gli ospiti però trovano lo stesso il modo di rendersi pericolosi (27’), ma Pau Lopez è bravissimo a chiudere su Junior Morais nell’area piccola. Poi è Mkhitaryn a sfiorare il 2-0 con un bel pallonetto da 30 metri, solo che su quel calcio l’armeno si fa male al polpaccio destro ed è costretto ad alzare bandiera bianca. Va dentro Borja Mayoral, ma non sembra la stessa cosa.

IL RITORNO DEL FARAONE

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Nella ripresa entra un altro Shakhtar: basta difendersi e basta, gli ucraini adesso alzano anche il proprio baricentro. Così Tetè si rende subito pericolosissimo in un paio di occasioni, con Lopez bravo a dirgli di no nella prima e Mancini a chiudere nella seconda. Con la squadra di Castro costretta però a questo punto a lasciare anche qualche spazio, la Roma va vicino al raddoppio in due occasioni, ma prima El Shaarawy spreca una palla d’oro di Pellegrini e poi Mayoral sbaglia il controllo decisivo a tu per tu con Trubin. Dall’altra parte, invece, Pau Lopez è ancora decisivo su Junior Morais ed allora la partita ora è molto più bella rispetto al primo tempo. Gli spazi per giocare aumentano, le squadre inevitabilmente si sono allungate e sulla corsa c’è la possibilità di trovare lo spunto giusto. Ed infatti lo trova El Shaarawy, lanciato da Mayoral, con il Faraone che salta netto Vitao in velocità e supera Trubin con uno scavetto bellissimo. Poi ElSha cerca anche la doppietta personale, ma sul suo esterno in corsa Trubin è bravissimo a mettere in angolo. Ed è qui che Mancini di testa fa 3-0, mettendo in cassaforte la vittoria della Roma. Cala il sipario, con la Roma che può andare a Kiev molto più sicura di prima.

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