La risposta di Trentalange: “Nicchi, D’Onofrio lo hai tenuto tu”

ROMA – Trentalange vs Nicchi, seconda puntata. Stavolta è stato l’attuale presidente dell’AIA, accusato dal suo predecessore di aver presentato lui Rosario D’Onofrio (l’ex procuratore arbitrale arrestato per presunto traffico di droga) nel 2009 e di averlo votato, a rispondere con una lettera (che però, a ieri sera, non era arrivata – o non è arrivata subito – alla mail di Nicchi, questione di punti… di vista). In sintesi, Trentalange rammenta all’ex presidente che «ogni proposta (…) era prerogativa del Presidente dell’AIA» e che, nonostante i dubbi, «hai comunque ritenuto di proporlo per una nomina (…) non solo nel 2009, ma hai successivamente reiterato tale proposta di nomina nella medesima funzione anche quando, per effetto di modifiche regolamentari, il Responsabile del Settore Tecnico non godeva più del diritto di voto in Comitato Nazionale, consentendo così al sig. Rosario D’Onofrio una permanenza di 12 anni nei ruoli di una Commissione associativa giudicante». «Mi sarei aspettato – conclude Trentalange, che non smentisce il fatto di averlo proposto lui nel 2009 al CN nonostante fosse misconosciuto – non precisazioni per addossare responsabilità, ma semmai proposte».

Abodi

Sul caso D’Onofrio è tornato anche il Ministro dello sport, Adrea Abodi: «C’è grande imbarazzo, non sembra possibile. Cogliamo l’occasione per darci delle regole di maggior tutela per il sistema. Ora sta all’Aia e alla Figc acquisire tutte le informazioni e valutarle».

Lega contro

«E’ una vicenda inquietante e non mi sento tranquillo, come Lega Serie A stiamo seguendo la situazione nel rispetto di chi sta indagando ma questa cosa richiede delle spiegazioni convincenti». A parlare è l’ad della Lega, Luigi De Siervo. «Vorrei capire come per 12-13 anni questa persona sia potuta crescere nelle responsabilità senza che nessuno mettesse a fuoco che tipo di persona fosse».

Caso rimborsi

L’Agi aveva rivelato come una denuncia arrivata sul tavolo di D’Onofrio e della Presidenza e riguardante tre assistenti «fra i quali Giallatini e Costanzo» fosse stata spedita «dalla sezione di Salerno dell’AIA». Ieri smentita e conferma. Si legge sul sito dell’Agi: «Il presidente della sezione AIA di Salerno, Roberto Ronga, in una nota scrive che “nessuna denuncia o missiva è mai partita” dal suo ufficio chiedendo “la smentita” di questa notizia. Dalla documentazione in possesso dell’AGI risulta che una raccomandata è stata spedita dalla sezione della città campana alla Presidenza e alla Procura dell’associazione». 

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