La prima volta del Milan tutto straniero, la prima volta di Retegui in Nazionale

Milano, 13 marzo 2013: Milan-Salernitana 1-1. Per la prima volta nei suoi 123 anni di vita, compiuti il 16 dicembre scorso, il Milan è andato in campo tutto straniero. “È chiaro sia un dispiacere – ha commentato a caldo Roberto Mancini su Dazn – abbiamo molti giocatori italiani bravi, ma ogni club e ogni allenatore fanno le proprie scelte. Si tratta di un problema che ci portiamo dietro da tempo, dobbiamo noi trovare le soluzioni”. Le parole del ct suonano pragmatiche e, al tempo stesso, non nascondono la constatazione di una situazione che lo costringe a fare i salti mortali per preparare una Nazionale competitiva, in vista del debutto nelle eliminatorie di Euro 2024 (Napoli, 23 marzo, Italia-Inghilterra; La Valletta, 26 marzo, (Malta-Italia).

La prevalenza degli stranieri

Nelle ventisei giornate del massimo torneo disputate sinora, la presenza media straniera ha oscillato fra il 62 e il 65%. Si capisce perché Mancini vada dovunque alla ricerca di azzurrabili, come Mateo Retegui, 23 anni, italo-argentino, attaccante del Tigre, la squadra alla quale il Boca Juniors lo ha prestato, nel 2022 capocannoniere della Primera argentina con 19 gol, attuale capocannoniere con 6 reti in 7 incontri. Guillermo Barros Schelotto, ct del Paraguay, l’allenatore che il 17 novembre 2018 fece esordire Retegui nel Boca, inserendolo all’83’ al posto di Carlitos Tevez , ha accostato Mateo a Luca Toni campione del mondo 2006 e, per la carica agonistica, a Giovanni Simeone. Indisponibile Immobile; in fase di recupero Raspadori dopo l’infortunio; operato alla mano Belotti; in difficoltà Scamacca nel West Ham dove non è titolare fisso, il ct punta su un attaccante di qualità e di stazza atletica evidenti, che, invece, titolare fisso lo è da due anni in Argentina, dove gli osservatori azzurri lo seguono da tempo. Soprattutto, Retegui segna spesso e volentieri. L’accompagna il precedente beneaugurante di un altro italo-argentino, diventato campione del mondo con gli azzurri nel 2006: Mauro German Camoranesi, 55 presenze e 4 gol in Nazionale. E poi, Mateo potrebbe debuttare a Napoli, la città più argentina d’Italia nel nome di Diego Armando Maradona. Quando si dice la forza del destino.

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