La prima senza Locatelli l’insostituibile: da Zakaria a Danilo, le soluzioni di Allegri

Squalificato col Verona, l’azzurro non aveva mai saltato una partita in campionato: dal lavoro a protezione della difesa a quello in fase di impostazione, la Juve cerca altrove le qualità che hanno reso l’ex Sassuolo imprescindibile

E dopo quasi cinque mesi di stagione, alla partita numero 25 del campionato arriva la prima Juventus dell’anno senza Manuel Locatelli, fermato alla ripresa contro il Verona dalla squalifica dopo l’ammonizione da diffidato contro il Milan prima della sosta. Detto già a oltranza: arrivato in estate, è già insostituibile. Anche in Champions League, dove aveva saltato l’unica partita stagionale ma a qualificazione già acquisita, e nelle altre cinque è stato titolare. Punto di riferimento attorno a cui il reparto più disastrato di questo difficile biennio Juve ha ritrovato un equilibrio, la prima volta in cui non c’è l’azzurro è d’obbligo la domanda: come farà Allegri senza?

A SCHERMO DELLA DIFESA

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Le risposte sono più di una, tante quante le dimensioni in campo di Locatelli, e pensare di esaurirle qui non sarebbe realistico. Di certo l’azzurro si è rivelato determinante in fase di non possesso, fondamentale schermo davanti alla linea difensiva: ci si fa caso nei vuoti di sceneggiatura più unici che rari (il gol preso col Venezia per un tiro proprio nella “sua” zona), ma il suo lavoro lì nel mezzo è una delle grandi ragioni – seppure non l’unica – per cui Allegri ha costruito la risalita Juve a partire dalla difesa.

L’UOMO NUOVO

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Più nel dettaglio è una difesa che nelle ultime dodici partite (otto vinte, la sola sconfitta con l’Atalanta) ha messo insieme otto clean sheet e ha subìto la miseria di sei gol. Di meno solo l’Inter a cinque, ma con una partita in meno. Nello scacchiere di Allegri, la pedina per sostituire Locatelli è arrivata direttamente dal mercato di gennaio: Denis Zakaria con la sua fisicità e le sue doti in fase di interdizione. Anche se certo bisogna stare attenti a quello che ci si aspetta da un giocatore di livello ma atterrato sul pianeta Juve da neanche una settimana.

IN FASE DI POSSESSO

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E poi c’è il contributo in fase di possesso. Il tiro da fuori troverà altri interpreti, da Dybala all’ultimo arrivato Vlahovic: basta provarci con più assiduità, la gente coi numeri per farlo non manca. Ma soprattutto c’è il contributo in fase di costruzione. E la risposta è solo in parte Arthur, che ha qualità di palleggio ma minor gittata di passaggio e di impostazione. La soluzione piuttosto è dietro, e non Bonucci, che sarebbe perfetto ma col Verona non ci sarà, e forse neanche Cuadrado da anomalo regista di fascia ma destinato a partire dalla panchina.

DA DIETRO

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A inizio stagione la Juve si è abituata a costruire con la linea difensiva a tre, facendo scalare Alex Sandro più avanti e stringendo Danilo vicino agli altri due centrali. L’infortunio di Danilo ha cambiato gli automatismi: su entrambi gli esterni, con Locatelli ad abbassarsi tra i due centrali per impostare. Adesso che per una notte non c’è più Locatelli, torna però Danilo con la sua possibilità di stringersi vicino agli altri due centrali per dare il via all’azione. Tra le mille e sottovalutate doti che avevano reso il brasiliano imprescindibile nella stagione di Pirlo ci sono anche piedi e visione da regista, che lo hanno portato a farsi anche qualche giro di giostra da centrocampista. Oltre a Vlahovic e Zakaria, anche la difesa Juve ha il suo nuovo acquisto.

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