La beffa del 2003 e quattro eliminazioni di fila: l’Inter e la doppia maledizione delle semifinali

Domani l’ultima sfida col gol in trasferta che vale doppio. Quello che nel derby costò a Cuper la finale Champions

Milan e semifinale. Connubio che all’Inter non ha certo detto bene nel nuovo millennio. Dopo avere superato in precedenza 6 volte su 7 il turno (l’unico con andata e ritorno) che regala la finale di Coppa Italia, nelle ultime quattro occasioni i nerazzurri sono andati a casa a un soffio dall’epilogo. E la semifinale in assoluto più dolorosa è stata quella di Champions del 2003 proprio contro il Milan. Cuper eliminato con due pareggi, condannato dal quel gol in trasferta che vale doppio destinato ad andare in pensione proprio tra domani e mercoledì sera, con Juve-Fiorentina.

Kallon tarantolato

—  

Una bella fregatura per Inzaghi, costretto a vincere dopo lo 0-0 dell’andata in casa del Milan. Esattamente la stessa situazione di quel maggio 2003, anche se allora i nostri club erano nella creme europea, con finale tutta italiana a Manchester. Il 7 maggio di 19 anni fa il primo atto fu all’insegna della prudenza, proprio come il pareggio di un mese e mezzo fa. Al ritorno (13 maggio, Meazza ribollente come lo sarà domani) Ancelotti disegnò un Milan più offensivo, Cuper partì con Crespo e Recoba. Segnò il solito Sheva, l’Inter sembrava spacciata. Invece all’83’ Martins brucia Maldini e fa 1-1. Lo stadio torna una bolgia alla caccia del gol ribaltone, ma una botta a colpo sicuro del tarantolato Kallon viene deviata sul fondo col ginocchio da Abbiati, che poi tiene anche il colpo di testa di Cordoba. Delusione bruciante per l’Inter, reduce dall’harakiri scudetto dell’anno precedente.

Le 4 beffe

—  

L’apoteosi del 2010 farà dimenticare tutto, ma dopo il Triplete l’Inter fino al maggio scorso solleva un solo trofeo: la Coppa Italia 2011, con Leonardo in panchina. Poi la Coppa nazionale diventa un tabù, con quattro eliminazioni in semifinale (e record assoluto di sconfitte in questo turno, 19). Nel 2013 la Roma si vendica dopo troppe delusioni contro i nerazzurri vincendo l’andata all’Olimpico con Florenzi (ora al Milan ma infortunato) e l’ex Destro. Palacio tiene viva la speranza, ma al ritorno ancora Destro (doppietta) e Torosidis la chiudono. Quella del 2016 è una vera beffa, perché nel primo round di Torino un doppio Morata e Dybala sembrano chiudere i conti. Al ritorno invece si scatena l’Inter croata che la ribalta con Brozovic, Perisic e ancora Epic, su rigore nei minuti finali. Ai rigori però passano i bianconeri. Nel 2020, causa lockdown, passano addirittura quattro mesi tra una semifinale e l’altra. Il 12 febbraio un’Inter sgonfia dopo l’impresa nel derby (da 0-2 a 4-2 nel secondo tempo) si fa bruciare in casa da Fabian Ruiz. Il 13 giugno segna subito Eriksen da calcio d’angolo, Candreva e Lukaku vengono ipnotizzati da Ospina che a fine tempo innesca pure il contropiede di Insigne per i pareggio di Mertens. Nel finale Sanchez, lo stesso Eriksen e Moses sfiorano il gol qualificazione. L’ultima delusione ha poco più di un anno. Altra sconfitta in casa all’andata: contro la Juve segna Lautaro, ma poi Ronaldo la ribalta con gravi complicità nerazzurre. Il ritorno finisce 0-0. Domani l’Inter giocherà per riscrivere anche questa storia.

Precedente Torna De Vrij, Inzaghi verso la coppia Dzeko-Lautaro: l'Inter non andrà in ritiro Successivo DIRETTA/ Parma Ascoli (risultato 0-1) streaming video tv: Rispoli spreca!