Juve, poker faticoso con la Samp. Super Rabiot, ma Vlahovic non segna più

La squadra di Allegri si fa rimontare dopo un doppio vantaggio, poi risolve nel finale grazie al francese e a Soulé. Il serbo colpisce due legni, di cui uno dal dischetto

Partita (quasi) chiusa in meno di mezzora dalla Juventus, riaperta in cento secondi dalla Sampdoria e alla fine portata a casa nella ripresa dai bianconeri grazie al 3-2 di Adrien Rabiot (autore di una doppietta) e al 4-2 del giovane Soulé, al primo centro in Serie A. Sei reti in tutto, ma ancora a secco Dusan Vlahovic. Il serbo, a dimostrazione del momento difficile (non segna da sei partite tra campionato e Coppe), calcia sul palo un rigore. L’errore dell’ex viola non compromette la vittoria della Juventus, che sale al settimo posto con 38 punti. Ma sul campo, al netto delle penalizzazioni, i bianconeri sarebbero secondi con 53 punti.

I DUEMILA

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Un po’ le molte assenze (Di Maria, Chiesa, Pogba, Milik, Alex Sandro più lo squalificato Kean) e un po’ l’esigenza di far rifiatare qualcuno in vista del ritorno degli ottavi di Europa League di giovedì in casa del Friburgo. Così Allegri lancia in mezzo al campo il classe 2001 Enzo Barrenechea, alla seconda presenza da titolare dopo quella nel derby e ancora una volta al posto di Paredes, assieme a Nicolò Fagioli (2001) e Fabio Miretti (2003). Quest’ultimo è coetaneo di quel Martin Turk, debuttante assoluto in Serie A, schierato da Dejan Stankovic tra i pali visto l’infortunio dell’ex Emil Audero.

BOTTA E RISPOSTA

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Le prime palle-gol sono della Sampdoria: lancio di Gunter “alla Bonucci” e Gabbiadini da pochi passi sbaglia la mira (6’). Due minuti dopo è sempre l’attaccante blucerchiato a fallire un’ottima opportunità. La Juventus ringrazia e, al primo vero tentativo (angolo delizioso di Kostic), passa in vantaggio grazie a un colpo di testa imperioso di Bremer (11’). Azione quasi fotocopia al 26’: corner di Kostic, contro-cross di Miretti, il quale ha il tempo di stoppare la palla e prendere la mira incontrastato, e incornata vincente di Rabiot. Partita finita? Macchè. La Sampdoria, nonostante la classifica pericolante e il 2-0, non molla e in meno di cento secondi fa 2-2: prima è Augello a bruciare la difesa bianconera e a battere Perin, poi è Djuricic a sfruttare il black-out juventino. Scende il gelo sull’Allianz Stadium, che tra un coro e l’altro d’incitamento non trattiene qualche fischio. Allora ci prova Fagioli, sul finire di primo tempo, a dare la scossa: pennellata a centro area per Vlahovic, che reclama senza successo un calcio di rigore per l’uscita a valanga di Turk.

RABIOT SI’, VLAHOVIC NO

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Allegri ridisegna la Juventus tra un tempo e l’altro. Dentro Locatelli (per Barrenechea) e Cuadrado (per Bonucci), con De Sciglio che va ad affiancare Danilo e Bremer nel terzetto difensivo. Il primo tentativo è di Vlahovic (8’ s.t.), direttamente su punizione, ma il tiro del serbo sbatte sulla barriera della Sampdoria. Così, al 19’ s.t., Rabiot decide che vuole vincere la partita da solo e s’inventa una progressione devastante. I difensori della Samp provano a stenderlo, ma il francese riesce a chiudere il triangolo con Fagioli con un gran tiro all’incrocio dei pali che vale il 3-2. Nono gol stagionale per il Duca, terza doppietta (tutte in casa). Neanche il tempo di esultare, che Cuadrado si procura a suon di finte il rigore. Sul dischetto va Vlahovic, ma l’ex viola spara sul palo. Momento difficilissimo, per DV9. I compagni lo abbracciano e il pubblico prova risollevarlo unendosi in un coro da brividi: “Dusan, Dusan, Dusan”. Vlahovic prova a romper l’incantesimo intorno all’ottantesimo, però in entrambe le situazioni la fortuna non lo aiuta. Fortuna che non sorregge nemmeno Cuadrado, il cui bolide va a stamparsi sulla traversa, e il solito DV9. Già, ci prova anche di testa Vlahovic, pallone sulla traversa e tocco vincente per il 4-2 di Soulé.

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