Juve-Napoli, dalle Asl a Milik stasera rivincita sul campo

TORINO – Stasera si gioca. La Asl 1 di Napoli ha lasciato partire la squadra di Gennaro Gattuso, nonostante la positività di Fabian Ruiz, isolato come da protocollo. A distanza di 108 giorni dal famigerato 4 ottobre, quando saltò la sfida fra Juventus e Napoli prevista allo Stadium, le squadre finalmente si incontrano. Questa sera, a Reggio Emilia, vale per l’assegnazione della Supercoppa Italia, ma in realtà vale molto di più. Anche per via di quella partta mancata, che al terzo grado di giustizia sportiva è stato deciso, non senza polemiche, di rigiocare. Quando non si sa ancora, perché allo stato attuale delle cose si può fissare solo a maggio, alla fine della stagione, visto che non c’è verso di trovare una data libera prima di allora. Allora, il Napoli, era stato bloccato dalla Asl con una inquivocabile lettera della Asl (ma dopo un controverso carteggio, che i primi due gradi di giudizio avevano ritenuto non sufficiente per attestare le “cause di forza maggiore”, indispensabile per evitare il 3-0 a tavolino).

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Marginale

La Juventus si è sempre ritenuta marginale alla vicenda (e coerentemente non si è mai presentata in giudizio), ma le dichiarazioni di Andrea Agnelli la sera del 4 ottobre avevano lasciato il segno. Soprattutto quando aveva raccontato del messaggio di De Laurentiis che, qualche giorno prima della sfida, gli aveva chiesto la disponibilità a rinviare l’incontro. Da quel momento in poi, tutti i tesserati bianconeri avevano sempre evitato di entrare nel merito della vicenda, limitandosi a dire: “Noi rispettiamo il protocollo”. Anche dopo che il Collegio di Garanzia ha accolto il ricorso del Napoli, dalla Juventus non è trapelato nulla se non un “quando ci diranno di giocare noi giocheremo”. Ma l’irritazione per la vicenda è strisciata. Anche fra le fila della squadra che ha disputato partite importanti senza giocatori fondamentali (vedi domenica sera contro l’Inter senza De Ligt, Alex Sandro e Cuadrado), nel pieno rispetto del protocollo.

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Il mercato

Dopo la mancata sfida del 4 ottobre e tutto quello che ne è seguito è forse esagerato definire quella di stasera una resa dei conti, ma certamente ci sarà qualche motivazione aggiuntiva per i bianconeri. D’altra parte, non bastasse la rivalità storica e sempre più accesa negli ultimi cinque o sei, Juventus e Napoli è stata anche una sfida di mercato che ha infiammato il mercato estivo. Il triangolo che doveva portare Edin Dzeko alla Juventus e Arkadiusz Milik alla Roma non è stato certamente semplificato dal Napoli che da una parte curava, giustamente, i suoi interessi cercando di massimizzare i guadagni dalla cessione di Milik (chiudendo a proprio vantaggio anche tutte le pendenze con lo stesso giocatore), dall’altra sapeva di condizionare il mercato dei bianconeri che, infatti, ha virato su Alvaro Morata. Ma proprio Milik in primavera era stato un obiettivo bianconero e c’è più d’uno nei corridoi del mercato che sostiene che lo sia ancora. E che la Juventus sia pronta a ingaggiarlo a parametro zero, qualora non firmasse il rinnovo con il Napoli, rimanendo fermo fino a giugno. Oppure che sia addirittura pronta a rilevarlo dal Marsiglia a fine stagione, ragione per la quale Aurelio De Laurentiis sta studiando le clausole anti ritorno in Italia di cui si sta parlando moltissimo in questi giorni. Il presidente del Napoli vorrebbe evitare di ritrovarsi il suo, ormai ex, centravanti con la maglia della Juventus.

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Super rivincita

In questo momento storico del calcio italiano è difficile trovare una rivalità così forte e così deflagrante come quella fra la Juventus e il Napoli. Forse neanche la sfida con l’Inter, preceduta dalle parole sempre molto rispettose e ammirate di Conte nei confronti della sua ex squadra e dai baci e abbracci di Vidal. Milioni di tifosi da una parte e dall’altra daranno alla sfida di questa sera un significato molto più importante del trofeo che non ha mai scaldato più di tanto gli animi. Soprattutto i tifosi della Juventus che arrivano dalla bruciante sconfitta di San Siro che ha aperto crepe profonde nella fiducia bianconera. Supercoppa? No, Super rivincita.

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