Juve-Inter, un rinforzo per Allegri: finalmente Di Maria

TORINO – Una settimana e tre partite. È questo che rimane ad Angel Di Maria per lanciare quei messaggi che il popolo bianconero si aspetta prima del Mondiale, per dimostrare così anche con i fatti di essere alla Juve per condurla al successo e non come temono in molti solo per arrivare pronto in Qatar. Fin qui, infatti, è scivolata via in maniera piuttosto controversa la sua avventura in bianconero. Fortemente voluto da Max Allegri, la Juve ha accontentato le sue richieste contrattuali anche in termini di durata (un solo anno), rinunciando così ai vantaggi fiscali del Decreto Crescita. Poi però Di Maria è stato protagonista di un avvio di stagione con più fermate che partenze: due serate degne della sua reputazione (al debutto con il Sassuolo e in casa con il Maccabi Haifa), tre infortuni muscolari, un pesantissimo cartellino rosso per fallo di reazione su Armando Izzo contro il Monza. In tutto fin qui Di Maria ha giocato appena 333 minuti distribuiti in sette partite, qualche magia, qualche polemica in più, tanti rimpianti. Ma non è ancora troppo tardi, ora tocca di nuovo a lui. Perché contro l’Inter ci sarà e finché ci sarà un posto in questa Juve ci sarà sempre El Fideo. 

Così Izzo ha fatto innervosire Di Maria: tutti i momenti che hanno portato al fallo di reazione

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Così Izzo ha fatto innervosire Di Maria: tutti i momenti che hanno portato al fallo di reazione

La gestione

L’ultima volta si è fermato nella notte di Haifa, la più tremenda della storia recente bianconera. Il Maccabi era già avanti 1-0, al 24′ Di Maria si è bloccato nel tentativo di scappare in contropiede, gli esiti degli esami hanno confermato il giorno dopo una nuova lesione muscolare di basso grado, questa volta al bicipite femorale della coscia destra. Necessari circa venti giorni di stop, tabella di marcia assolutamente rispettata dall’argentino che in perfetto orario da lunedì era già tornato a lavorare almeno parzialmente in gruppo: se in palio ci fosse stata la qualificazione, con ogni probabilità sarebbe andato almeno in panchina contro quel Psg che alla fine non ha affrontato né all’andata né al ritorno. Date le circostanze forzare i tempi non avrebbe avuto senso, per Allegri a questo punto la priorità era quella di continuare a farlo lavorare per averlo al meglio in quest’ultima settimana pre-Mondiale, decisamente importante per non dire decisiva. Ieri Di Maria ha lavorato in gruppo, proprio come Federico Chiesa, Dusan Vlahovic e Gleison Bremer. Tra oggi e domani Allegri capirà se gettarlo nella mischia già dal primo minuto contro l’Inter o se utilizzare anche El Fideo come arma da utilizzare a partita in corso per poi rilanciarlo definitivamente contro Verona e Lazio. La certezza è che ci sarà. Poi dipenderà da Di Maria dimostrare di essere soluzione ai problemi e non uno di essi. 

A Di Maria non interessa la crisi: "Sogno di tornare al Rosario Central"

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