Juve, così Zakaria cambia le gerarchie del centrocampo

In attesa del regista di ruolo, l’innesto del mediano offre soluzioni in più ad Allegri. Ecco come cambiano gli uomini in uno schieramento a due o a tre

Zakaria è quel centrocampista che Allegri voleva per poter fare affidamento sulla sua fisicità. Non è un regista, nonostante abbia visione di gioco: l’arrivo dello svizzero risolve un’esigenza tecnica ma non tutti i problemi del centrocampo della Juve, insomma. L’ex Borussia Monchengladbach consente di disegnare una mediana a due – si è già fatto apprezzare in allenamento da interno – o a tre: in quest’ultimo caso può agire da mezzala destra (come al debutto col Verona) o davanti alla difesa. In attesa di un regista di ruolo – tra le priorità per il prossimo mercato estivo – le gerarchie di reparto cambiano di volta in volta.

Soluzioni

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Lo svizzero può giocare in una mediana a due con Locatelli (piano A) o Rabiot (piano B). Prende di fatto il posto di Bentancur, avendo però una maggiore predisposizione alla giocata in verticale. Aggiungendo un terzo centrocampista, invece, balza in alto alle preferenze il lavoro da incursore di McKennie, al quale Allegri ha chiesto di essere più efficace in zona gol. L’evoluzione del reparto mediano bianconero consegna dunque più varianti al tecnico, che può dosare le forze grazie a un gioco di coppie: Zakaria, a piede invertito, può essere complementare o supplementare a Rabiot; come Arthur e Locatelli, con quest’ultimo più libero di agire eventualmente da mezzala sinistra in presenza del primo nel ruolo di play. C’è inoltre da considerare la variante Bernardeschi, che può agire da esterno d’attacco ma anche da mezzala, con uno sviluppo offensivo di maggiore qualità. Un pieno di soluzioni che Allegri può utilizzare in base alle caratteristiche della squadra avversaria e al piano gara che vuole attuare.

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