Juve, continua l’inchiesta plusvalenze: nuove perquisizioni della GdF

TORINO – Arrivano nuove accuse di falso in bilancio contro la Juve, con conseguenti perquisizioni in tutta Italia relative al caso plusvalenze. Le ha eseguite quest’oggi la Guardia di Finanza di Torino, su indicazione dei pubblici ministeri, a margine dell’inchiesta sul club bianconero già avviata nello scorso dicembre, riguardo le presunte plusvalenze in diversi anni di rendiconto finanziario. Le perquisizioni hanno riguardato materiale anche informatico relativo alle approvazioni dei bilanci tra il 2019 e il 2021 e si sono svolte tra diversi studi legali tra le città di Torino, Roma e Milano.

Juve, c’è la “manovra stipendi” nel mirino

La “manovra stipendi” della Juventus è infatti entrata nel mirino della procura di Torino. Si tratta di uno sviluppo dell’indagine sulle plusvalenze – 282 milioni di euro in tre anni – che lo scorso inverno aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei vertici del club bianconero. Sono state prelevate alcune carte relative ai bilanci per le stagioni 2019-20 e 2020-21. Questa volta il faro è stato acceso sull’espediente contabile che, secondo quanto era trapelato sulla stampa all’epoca dei fatti, era stato intrapreso per scongiurare gli effetti della crisi economica che si era abbattuta sul mondo del calcio a causa della pandemia da Covid-19: il differimento all’esercizio successivo delle retribuzioni ai giocatori relative a quattro mensilità. I magistrati vogliono capire se la procedura seguita è stata corretta principalmente dal punto di vista contabile. La loro idea è che riduzioni e integrazioni siano state concordate in maniera contestuale. Poi, però, le due voci risulterebbero sistemate in due bilanci diversi: nel primo sono state inserite le riduzioni, con il conseguente abbattimento dei costi relativi al monte stipendi, e in quello successivo le varie integrazioni. Procedura scorretta, a quanto pensano gli inquirenti, perché la società sapeva con largo anticipo che avrebbe dovuto pagare gli atleti. Dalle carte delle indagini, risulta che i pubblici ministeri che indagano sulla Juve si sarebbero imbattuti nella “prassi” di custodire alcuni documenti riservati fuori dalla sede per poi procedere alla loro “distruzione” una volta esaurito il loro scopo di “garanzia”. Di qui le perquisizioni che hanno interessato gli studi e gli uffici di avvocati e agenti che hanno curato gli interessi dei giocatori. Per la questione plusvalenze sono stati indagati il presidente del club, Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved e alte cinque persone, tra dirigenti ed ex dirigenti. La Juventus è chiamata dunque in causa in qualità di persona giuridica e, sul fronte della giustizia penale, in caso di condanna rischia una forte sanzione sotto il profilo economico. Di plusvalenze si sta occupando, in seguito alla segnalazione della Covisoc, anche la Procura Federale della Figc, che lo scorso 21 febbraio aveva tuttavia notificato al club bianconero la conclusione delle indagini. I magistrati si sono interessati anche a una presunta scrittura privata fra la Juventus e Cristiano Ronaldo di cui avevano trovato traccia in una intercettazione ma che, allo stato delle indagini, non sarebbe attualmente emersa.

Maglia Juve Vlahovic: approfitta dell’offerta!

Precedente Italia, ci siamo: Mancini riparte da chi ha vinto l'Europeo. Chiellini recuperato, Bonucci no Successivo Incredibile ma vero, la Russia vuole organizzare l'Europeo 2028 e 2032

Lascia un commento