Juve-Bologna, alta tensione fuori dallo spogliatoio di Di Bello: il retroscena

I venti minuti dopo la partita sono stati un inferno. Fuori dallo spogliatoio dell’arbitro Di Bello si sono presentati i dirigenti del Bologna. Ma dentro è entrato solo l’ad Claudio Fenucci. Joey Saputo è rimasto fuori. Una discussione molto accesa, attimi di tensione. I dirigenti rossoblù volevano chiedere spiegazioni, saperne di più sul contatto Ndoye e Illing Jr non fischiato e non chiamato dal var. Pochi minuti dopo Fenucci si è presentato davanti alle tv, ha voluto metterci la faccia e dare un segnale. L’ad ha definito l’episodio «insopportabile» e «una follia». Un episodio così incredibile da cambiare la storia. Negli ultimi dieci anni il Bologna mai (o rarissime volte) si era esposto così. Dopo un torto arbitrale i dirigenti se la risolvevano in modo privato. Ma quello di ieri è stato ben più di uno scandalo. «Faccio questo lavoro da venticinque anni e non mi avete visto spesso di fronte ai microfoni – esordisce Fenucci -, faccio i complimenti alla squadra, ha giocato una partita di grande livello ma un errore arbitrale clamoroso ha tolto una vittoria che ormai era certa». 

Juve-Bologna, furia e urla contro Di Bello 

Fenucci ha lo sguardo torvo. Durante la partita Thiago Motta aveva sbraitato. Dalla panchina aveva urlato a Di Bello: «Questo lo dovevi fischiare subito. Non avresti neanche bisogno del var». Il direttore di gara allora si era avvicinato, aveva espulso Simone Colinet, uno dei collaboratori di Thiago. Al tecnico un’ammonizione («Sono arrabbiato con me stesso – dirà Motta – devo imparare a controllarmi»). Il dopo partita è stato un caos. A difendere l’immagina del club è stato ancora Fenucci. «C’erano rigore ed espulsione – ha aggiunto -, difendo il lavoro dell’allenatore e dei ragazzi e una tifoseria che si è vista togliere una vittoria che non era banale perché fatta qui, nello stadio della Juventus». E ancora: «Mi dispiace molto. Credo che effettivamente il lavoro che si sta facendo da anni, i rapporti tra var e campo vadano migliorati perché questi episodi sono allucinanti. È impensabile che un giocatore affacciato davanti al portiere non determini rigore ed espulsione». Fenucci aggiunge che quello visto sul campo è «un errore insopportabile nell’era della tecnologia».  

Juve-Bologna, silenzio per la decisione di Di Bello  

Saputo è andato via scuro in volto, niente dichiarazioni. Però il Bologna ha attuato una strategia, e anche questo è un segno di maturità. Nessun giocatore è stato fatto parlare. Tensione troppo alta, il rischio di squalifiche o di sanzioni di un qualche tipo è stato scongiurato. Motta, per contratto davanti alle tv, ha usato l’arma del silenzio. Alle domande sull’episodio Thiago ha scelto di non rispondere. Muto. Sul sito del Bfc, che evidentemente non poteva ignorare l’argomento, Motta dice: «Non voglio commentare l’episodio del rigore perché voglio andare oltre». Live, però, solo piccole e dolorosissime frecciatine. Come quando Motta dice: «Adesso prendiamo il pullman e andiamo a dormire bene perché abbiamo fatto bene il nostro lavoro». Evidentemente qualcuno il lavoro non lo ha fatto bene. Di fatto è Fenucci a parlare per tutti: «L’amarezza è perché lavoriamo da anni anche con successo sulla tecnologia. Non capiamo ancora perché con episodi del genere non si intervenga. È una follia. È un episodio insopportabile». 

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