Juric: “C’è austerity, ma è la sfida più stimolante della mia vita. Belotti? Rimane”

Il tecnico granata ha parlato alla vigilia della trasferta di Firenze. E ha fatto anche un punto di mercato: “Avevamo bisogno di uno come Pobega”

Il Toro è partito dopo pranzo verso Firenze con un Pobega in più (convocato), ma un Bremer in meno. Da questa mattina è ufficiale l’arrivo del centrocampista dal Milan in prestito, mentre il difensore brasiliano salterà domani l’impegno di campionato per il riacutizzarsi del dolore alla caviglia destra infortunatasi durante il ritiro e che ormai da un mese lo tormenta. “Bremer non c’è, ha un problema a una caviglia, ed è un grosso problema. Ci dobbiamo arrangiare in qualche modo”, racconta chiaramente dispiaciuto Ivan Juric nella conferenza stampa della vigilia.

Come con l’Atalanta

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A prescindere dai singoli, domani Juric vorrà rivedere il Toro della notte contro l’Atalanta nel debutto in campionato. “Sabato scorso mi è piaciuto molto il nostro modo di stare in campo e di dominare contro una grande squadra, creando tante situazioni da gol – Juric per la prima volta commenta la prestazione dei granata contro la squadra di Gasperini, sabato non ha parlato perché squalificato -. Ci è dispiaciuto perdere punti, ma contro questa Atalanta ho visto poche squadre dominare così: questo dimostra che c’è un gruppo che ci crede molto e lavora tanto. Dopo la Cremonese il gruppo ha avuto una reazione impressionante, questo è un lato molto molto positivo. Questi ragazzi mi hanno dato una disponibilità totale e sabato sera si è visto”. Il discorso arriva così alla prossima sfida, quella di domani al Franchi: “Contro una Fiorentina molto forte, che anche a Roma ha giocato una bella gara, cercheremo di essere come siamo stati contro l’Atalanta: propositivi, aggressivi, cercando di vincere più duelli possibili e di fare punti. Sarà una partita tosta. Perché, pur avendo molte problematiche, l’unica cosa che mi dà fiducia è questo atteggiamento di una squadra che vuole andare oltre le voci di mercato, oltre gli infortuni e tutti gli altri ostacoli”.

Pobega, Aina, Izzo, Belotti

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Quando si parla dei singoli, Juric parte dal nuovo arrivato: Tommaso Pobega. “Avevamo bisogno in questo momento di un giocatore di questo tipo: anche se è in prestito, e non è una cosa bella lavorare per un’altra società, per lui abbiamo accettato un compromesso – continua il tecnico -. È un centrocampista totale, con una bella prospettiva: può giocare sia da interno che più avanti. Ci può dare una grossa mano”. Torna tra i convocati Ansaldi, “ha fatto una settimana normale, ma è logico che sia un po’ indietro nella preparazione”, ma Juric conferma Aina a sinistra: “contro l’Atalanta mi è piaciuto molto: domani giocherà Aina perché ha fatto passi in avanti, e spero che ne farà altri e che crescerà ancora”. Gli chiedono di Izzo, rimasto in panchina alla prima di campionato, risponde: “Noi abbiamo un buonissimo rapporto, ma per l’Atalanta vedevo meglio Djidji, che ha fatto grandissima partita. È stata una scelta tecnica, Armandino avrà il suo spazio durante l’anno: lo vedo bene, nessuna polemica”. Chiude su Belotti: “E’ impressionante: non andrà via, ma anche se si fosse trovato un accordo con altre squadre, lui non sarebbe andato via. Ha dato la sua parola che rimane, vuole essere il nostro capitano: il suo atteggiamento durante gli allenamenti è impressionante, e lo era anche la settimana scorsa quando si allenava con dolore. Sarà il nostro capitano quest’anno, questo è sicuro: rimane al 100%”.

Il mercato

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Il campionato si ripresenta alla seconda giornata mentre il mercato è ancora aperto. Juric riflette sul momento che stanno attraverso Fiorentina e Torino: “La Fiorentina ha fatto meglio del Toro negli ultimi due anni, sia in termini di punti che di risultati. Oggi abbiamo preso strade diverse: la Fiorentina ha preso la strada degli investimenti, comprando nuovi giocatori, riconfermando quelli che erano stati cercati da altre squadre e facendo anche rinnovi importanti”. Poi Juric parla del Toro: “La mia società ha preso la strada dell’austerity. Vuol dire tagliare costi in ogni modo, a prescindere dalla forza della squadra che è riuscita negli ultimi due anni a salvarsi all’ultima partita – continua il tecnico granata -. E’ legittimo, perché la società ha perso molti soldi negli ultimi anni. E ci sta. L’unico problema è che io e il mio staff non eravamo a conoscenza di questa austerity, di tagliare tutto e tutti. Sono rimasto sorpreso dal modo di fare. Poi è legittimo, perché la società ha perso davvero tantissimi soldi negli ultimi anni, un po’ a causa dei risultati, un po’ per il Covid e un po’ per gli investimenti sbagliati sui giocatori. Ma noi non eravamo a conoscenza, nessuno ce l’aveva detto, però allo stesso tempo mi si presenta una sfida molto stimolante. La più stimolante che abbia mai avuto: dimostrare che si può fare bene anche perdendo giocatori importanti, anche prendendo giocatori tutti in prestito, e rivalutando i giocatori attuali. La situazione è questa: la accetto, ma non ne ero a conoscenza”.

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