Inter, un cammino verso Champions che mette i brividi

MILANO – Sembra di essere tornati indietro di quasi trent’anni, quando la vittoria valeva due punti. Un salto nel tempo che riporta a un’Inter al massimo della produttività in Europa – sollevava la Coppa Uefa, all’epoca, quando c’era ancora la doppia finale – e brancolante in campionato, tanto da chiudere al tredicesimo posto. Con le dovute proporzioni, ci sono tutte le analogie tra il ’94 e oggi. Aggiungendo poi la Coppa Italia: mercoledì prossimo l’Inter potrebbe ottenere il via libera alla finalissima di Roma per il secondo anno consecutivo. In tutto questo, c’è un cammino in campionato infarcito di scontri diretti che mettono a rischio la qualificazione alla prossima Champions (a meno che Inzaghi non ci arrivi finendo in gloria a Istanbul): Lazio, Roma e Napoli a cavallo della doppia semifinale europea col Milan. Tutto compreso, un fitto calendario che comprende 8 partite in 23 giorni, da domani alla semifinale di ritorno. Basta e avanza per rendere accidentato un percorso che l’Inter fino a qui si è complicata da sola. Cinque giornate consecutive senza essere supportati da una vittoria, mentre non si arriva a 6 da oltre 5 anni. Nella stagione in cui l’Inter centrava il quarto posto con una rincorsa concretizzata all’ultimissimo chilometro.

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Attesi al varco

L’aggravante è senz’altro una Juve sbalzata fino al terzo posto due sere fa. Una mazzata per le due milanesi, la strettoia per il quarto posto implica un viaggio tortuoso da qui al 4 giugno specialmente per l’Inter. Non solo l’incrocio con le romane, sistemato peraltro in mezzo ai due derby di Champions: l’ostacolo si chiama anche Spalletti una volta emesso il verdetto della semifinale di ritorno. Tre big match in sei giornate, la metà esatta, per rendere l’Inter una squadra attesa al varco. Senza contare la trasferta di Empoli domani, un Verona col coltello tra i denti per salvarsi e il Sassuolo che a San Siro contro l’Inter ha perso una sola volta negli ultimi sette anni. Gestire la volata è una missione delicatissima per Inzaghi. Sorridente in Champions ma ridimensionato nel lungo tragitto di campionato.

Tre mesi dopo

Il rimescolamento della classifica mette ulteriore pressione all’Inter, che riparte dal sesto posto. Prendere o lasciare, verosimilmente, già a Empoli. Contro un avversario che gelava San Siro nell’ultima partita del girone di andata. Dal 23 gennaio al 23 aprile: domani saranno trascorsi esattamente tre mesi da quello scivolone. Quando l’Inter, per la prima volta nel nuovo anno, restava a secco di gol. L’anticamera di una brutta abitudine, che ha portato Inzaghi dal secondo posto al crollo in poco più di un mese.


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