Inter-Spezia 3-0: Lautaro spiana la strada, Inzaghi resta in vetta

MILANO – L’Inter non stecca alla prima a San Siro e si prende momentaneamente la vetta della classifica, superando 3-0 lo Spezia in uno degli anticipi della 2ª giornata di campionato. Un successo con meno affanni di quello conquistato in pieno recupero all’esordio sul campo del Lecce, con i liguri mai pericolosi e piegati dalle reti di Lautaro, Calhanoglu e Correa. Poco più di mezz’ora è durata la resistenza ospite, scalfita dalla breccia aperta dal ‘Toro‘ e poi capitolata sotto i colpi del turco e dell’altro argentino. Un tris che consente a Simone Inzaghi di restare a punteggio pieno e per ora solo al comando (complice il pari tra Torino e Lazio in uno degli altri anticipi) in attesa degli impegni delle rivali, mentre la squadra di Gotti è costretta a incassare il primo ko della stagione.

Inter-Spezia 3-0: statistiche e tabellino

Due novità per Inzaghi

Indisponibile Mkhitaryan per Simone Inzaghi, che nel suo 3-5-2 preferisce Dimarco a Gosens come esterno a sinistra, con Alessandro Bastoni che torna così tra i titolari nella difesa completata da De Vrij e Skriniar, praticamente tolto dal mercato con il nuovo ‘no’ al Psg. L’altra novità rispetto all’esordio di Lecce è Dumfries sulla destra (panchina per Darmian) mentre vengono confermati Barella e Calhanoglu in mediana ai lati di Brozovic e la coppia d’attacco Lukaku-Lautaro. Schieramento speculare ma più prudente per i liguri di Gotti, che senza Verde ‘alza’ Agudelo in attacco a supporto di Nzola, con Sala titolare a centrocampo (insieme Simone Bastoni e Bourabia) e le corsie affidate a Gyasi e Reca.

Un raggio di Lu-La

Anche con una sola punta è però coraggioso l’atteggiamento dello Spezia, che tiene altissima la linea difensiva e nei primi quattro minuti mette quattro volte in fuorigioco i nerazzurri. Più difficile invece contrastare la fisicità dell’Inter sui calci da fermo: sulla palla scodellata in area da Calhanoglu e colpita di testa da Dumfries servono così i riflessi di Dragowski (9′), attento qualche minuto dopo anche su una conclusione di Lautaro (14′). La squadra di Inzaghi attacca ma fatica a trovare spazi e anche la porta, mancata dall’attaccante argentino (girata a lato con il sinistro da buona posizione al 31′) e poi da Dumfries, innescato da Lukaku (32′). La pressione nerazzurra si fa sempre più intensa e al 35′ la gara si sblocca: Barella sventaglia per Lukaku, sponda per Lautaro che con il sinistro in controbalzo ‘fulmina’ Dragowski dal limite. L’urlo di San Siro e il vantaggio caricano ancora di più l’Inter che prova a chiuderla prima del riposo, ma Dumfries viene fermato in uscita dal portiere ospite (41′) che viene invece salvato dalla traversa su un colpo di testa di Lukaku (cross di Alessandro Bastoni al 43′). Niente da fare, si va all’intervallo con Handanovic ‘immacolato’ ma con un solo gol di vantaggio per i nerazzurri.

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Tris servito

Dagli spogliatoi rientrano gli stessi ventidue e riparte subito l’offensiva dell’Inter che stavolta impiega appena sette minuti per passare: respinta corta della difesa ligure e destro chirurgico di Calhanoglu che dal limite fa 2-0 esaltando il pubblico del ‘Meazza’. Con il doppio vantaggio è ora più facile a pensare a qualche cambio per Inzaghi, che dopo le mosse di Gotti (dentro Hristov e Strelec per Caldara e Sala al 67′) getta nella mischia prima Dzeko e Gosens (68′, fuori Lukaku e Dimarco) e poi Gagliardini e Correa (per Calhanoglu e Lautaro al 76′). E sono proprio due dei nuovi entrati a confezionare il tris all’82’, con Dzeko che con altruismo serve l’assist a Correa. Il bosniaco cerca poi gloria personale ma Dragowski gliela nega con una tempestiva uscita bassa (87′): finisce 3-0 e con il Meazza in festa, l’Inter c’è.

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