Inter, Sensi al bivio: tutte le ipotesi per il futuro

Il marchigiano è finito ai margini dopo il debutto in campionato da titolare: solo 75’ di gioco negli ultimi due mesi. A gennaio possibile cessione in prestito

Anno nuovo, vita nuova. Almeno è ciò che spera Stefano Sensi, che scalpita per tornare a sentirsi protagonista dopo una prima parte di stagione da comprimario. Il marchigiano è uno dei pochi volti scontenti nell’Inter che naviga a vele spiegate e raccoglie consensi unanimi. L’ex Sassuolo era partito con il piede giusto prendendosi una maglia da titolare alla prima giornata di campionato contro il Genoa, poi l’infortunio al legamento collaterale che l’ha tenuto fermo ai box per un mese e l’impiego a spizzichi e bocconi. Nonostante il rientro a fine ottobre, il trequartista è scivolato in fondo alle gerarchie di Inzaghi, che nel frattempo ha trovato la quadra perfetta tra titolari e ricambi. Ma il 26enne di Urbino ha fame e punta anche a riconquistare la nazionale. Ecco perché il mercato invernale può aprire scenari nuovi.

PORTE CHIUSE

—  

C’è ancora un futuro per Sensi in nerazzurro? Ci sperano tanto l’Inter (a fronte di un esborso di circa 25 milioni) quanto il ragazzo, che nell’estate 2019 sbarcò a Milano pieno di aspettative e ambizioni dopo la felice esperienza al Sassuolo. Ma la cronaca degli ultimi due mesi dipinge una realtà diversa. Perché se le prime due stagioni ai piedi della Madonnina si sono rivelate un percorso minato a causa degli infortuni a ripetizione, ultimamente il marchigiano è costretto a fare da spettatore esclusivamente per scelta tecnica. Dal 18 ottobre, data del rientro dopo l’ultimo infortunio, Inzaghi lo ha sempre convocato pur concedendogli solo 75’ suddivisi in otto spezzoni di gara. Le cause sono molteplici, a partire dalla rinuncia al trequartista puro fino all’esplosione di Calhanoglu nel ruolo di mezzala. Con l’adozione delle due punte e la definizione di precise gerarchie anche in attacco lo spazio per Sensi si è così ridotto al lumicino, anche perché in mediana Vidal si è preso il ruolo di primo rincalzo. Risultato? Di tutti i centrocampisti a disposizione di Inzaghi, il marchigiano è quello che meno minuti ha collezionato.

LE OPZIONI DI RILANCIO

—  

Considerando l’intera rosa, solo Satriano e Kolarov hanno giocato meno di Sensi, rispettivamente a quota 33’ e 44’ rispetto ai suoi 169’. Decisamente troppo poco, al punto da spingere l’Inter a valutare soluzioni alternative per non svalutare l’investimento affrontato. Il contratto del marchigiano scade a giugno 2024 e, almeno per il momento, in casa nerazzurra non si pensa a una cessione a titolo definitivo. Semmai, la soluzione migliore potrebbe essere il prestito, in modo da garantire a Sensi un impiego costante che ne faccia anche rivalutare il cartellino. Possibili destinazioni a stretto giro di posta? In estate mostrò un timido interesse la Fiorentina, che però non è più tornata a farsi sentire. Genoa e Spezia lo accoglierebbero volentieri a gennaio nella speranza di risalire la china dopo un girone d’andata deludente, ma probabilmente Sensi punta a realtà più competitive. Tra queste, due ipotesi su tutte: l’Empoli, che sta già valorizzando quel Pinamonti ceduto in prestito proprio per trovare spazio, ma anche un suggestivo ritorno a Sassuolo, con cui l’Inter ha abbozzato discorsi riguardanti Scamacca e Raspadori. Sensi potrebbe rivelarsi un’ottima arma per arrivare a uno dei due attaccanti finiti da tempo nel mirino di Marotta e Ausilio, per la gioia di tutte le parti in causa.

Precedente Da Draxler a Rafinha: a gennaio cessioni Psg per 100 milioni. E Icardi... Successivo Napoli, cercasi difensore. Nel casting Szalai, Gatti e Viti