Incognita Vlahovic sulla ripresa: i tormenti fisici in 11 mesi di Juve e le prospettive

La pubalgia con cui ha fatto i conti con l’arrivo a Torino e i dubbi di Allegri: difficile averlo con la Cremonese, obiettivo Napoli. Con la prospettiva di un 2023 in cui fare finalmente coppia con l’amico Chiesa

Da quando è rientrato alla Continassa Dusan Vlahovic ha sostenuto un programma di lavoro specifico, in palestra. L’infiammazione pubalgica, per la quale aveva saltato alcune partite prima della sosta per il Mondiale, lo ha condizionato anche in Qatar. Ha giocato, sì, ma poco e stringendo i denti. Sarebbe dura vivere in questo modo la seconda parte della stagione, senza adeguati correttivi.

Anche perché la Juve fa molto affidamento sull’acquisto più importante del gennaio scorso. La nuova proiezione adesso è legata ai test che farà nei prossimi giorni e che, nel caso di esito positivo, gli consentiranno di rientrare in gruppo.

DA FIRENZE A TORINO

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Vlahovic è costretto a fare i conti con la pubalgia da diverso tempo. Qualche piccolo fastidio lo aveva già avvertito a Firenze, ma riusciva a gestirlo facilmente con un giorno di riposo a settimane alterne. Il passaggio alla Juve lo ha messo di fronte a un calendario molto più lungo e concentrato, con partite da sostenere ogni tre giorni. L’attaccante nella seconda parte della passata stagione ha stretto i denti, pur abbassando il livello delle prestazioni. Poi, in estate, si è sottoposto a trattamenti riducendosi al minimo le vacanze. Ma da fine ottobre scorso il problema si è ripresentato e ora sta provando a risolverlo al meglio possibile.

PUNTO INTERROGATIVO

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Nel fare un aggiornamento sugli infortunati, Allegri dopo l’amichevole con il Rijeka è stato molto cauto: “Vlahovic? Punto interrogativo – ha detto -. Sta seguendo un programma di lavoro, speriamo di averlo prima possibile”. Per adesso le probabilità di averlo a disposizione subito alla ripresa con la Cremonese sono poche, forse anche a seguire con l’Udinese. Il big match con il Napoli potrebbe diventare un obiettivo realistico tornando in gruppo entro fine anno, ma la decisione dipenderà soprattutto dalle sensazioni che il calciatore riferirà man mano in allenamento dopo i carichi di lavoro. A quel punto sarà stabilito una data di rientro probabile.

GLI OBIETTIVI NEL 2023

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Per la Juve il 9 serbo è un tassello fondamentale, anche se Milik nei primi mesi della stagione lo ha sostituito adeguatamente. In realtà Allegri li ha proposti anche insieme, dal momento che il polacco è abile pure a legare il gioco agendo alle spalle di un centravanti. Il rendimento di Vlahovic nella prima parte è stato di 6 gol e un assist in 10 presenze in Serie A e un gol e un assist nelle 5 gare giocate in Champions League. Nel 2023 sarebbe fondamentale un suo apporto concreto nella fase di finalizzazione (potendo contare su tutti i top della rosa che hanno nell’assist la loro migliore qualità) sia in campionato che in Coppa Italia e in Europa League.

CON CHIESA

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Un anno dopo dal suo arrivo a Torino, Vlahovic deve ancora trovare in campo il suo amico Chiesa, con il quale ha già fatto coppia nella Fiorentina. I due sono molto amici anche fuori dal campo e non devono l’ora di giocare insieme. Chiesa alle sue spalle potrebbe agire pure da sotto punta, oltre che da esterno, ma deve a sua volta recuperare da piccoli acciacchi post infortunio lungo. Nelle gare che l’azzurro ha giocato prima della sosta non ha trovato in campo il serbo, che ora prova a recuperare per gennaio. Ma il countdown per ricomporre una delle coppie d’attacco più interessanti del nostro calcio è già cominciato.

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