Immobile, speranza azzurra: “L’Italia tornerà. Raspadori? È più forte di me, ma con meno gol…”

L’attaccante della Nazionale e della Lazio: “Non essere al Mondiale fa male, ma ho fiducia in questi giovani. Con la biancoceleste addosso mi sento a casa, se starò bene e potrò aiutare la squadra vorrò stare qui”

Ciro Immobile a tutto campo. Tra passato e soprattutto futuro. Il capitano della Lazio si è confidato in una lunga intervista a Sportitalia, in occasione dell’evento “Starcks”, legato all’omonima piattaforma di criptovalute. Con un tono di tristezza per il Mondiale vissuto davanti alla tv. “All’ultima convocazione ho avuto qualche problema fisico, ma sono sempre a disposizione per la maglia azzurra. Se abbiamo sottovalutato gli impegni dopo l’Europeo? Qualcosa è successo sicuramente. Non è possibile che una squadra che vince l’Europeo poi non vada al Mondiale. Con Mancini avevamo fatto un discorso, sapevamo che dopo una vittoria c’è sempre quella cosa che spinge ad accontentarti. Inconsciamente abbiamo sottovalutato un girone che, da campioni d’Europa, poteva essere semplice però poi non è stato così. La mancata partecipazione al Mondiale è stata dolorosa. Io ne ho vissute due e saranno la pecca della mia carriera. Però ho tanta fiducia nel futuro. Ci sono molti giovani che possono emergere. Raspadori nuovo Immobile? Io penso che lui tecnicamente sia più forte di me, ma con meno gol. Non è bomber, però col gioco che fa la Nazionale si è ben integrato per la fame che ha”.

FEELING BIANCOCELESTE

—  

L’orgoglio della sua vita con la Lazio. “Quello che sto facendo con la maglia biancoceleste è un qualcosa di incredibile, che ancora non realizzo bene. L’affetto della gente che mi sta intorno mi spinge a dare sempre il massimo. Qui mi sento a casa come anche la mia famiglia, siamo romani di adozione. Ci sentiamo a nostro agio, due dei nostri figli sono nati a Roma. Però il 50% del sangue resta sempre napoletano…”. Un legame con il club di Lotito che sembra infinito. “Se farei come ha fatto Insigne? Ho un rapporto con il presidente e con la società che è davvero il massimo che un giocatore possa avere. Massimo al livello di sincerità e di qualsiasi cosa ho avuto bisogno, mi hanno sempre aiutato. Ora ho un contratto di altri tre anni, finché starò bene e riuscirò a dare tutto per questa maglia io vorrò restare qui. Poi se un giorno vorrò fare una scelta diversa, anche di vita ne parleremo assolutamente con grande sincerità come abbiamo sempre fatto. In questo momento mi concentro soprattutto su quello che sto facendo in campo e quello che posso dare, visto che sono il capitano, a questa società anche dopo se a loro farà piacere ovviamente…”.

CAMPIONATO

—  

Un sguardo alla ripartenza della Serie A. “Il Napoli ha un grande vantaggio soprattutto come punti. Dopo il Mondiale bisogna però vedere se riuscirà a mantenere quel ritmo e in quel caso diventerà un vantaggio davvero importante. È un campionato atipico: ci siamo dentro e stiamo lottando con grandi squadre che ci daranno filo da torcere”. Il passaggio da Inzaghi a Sarri. “Tra un anno e l’altro la Lazio ha dovuto subire un cambiamento radicale. Inzaghi è ancora un ex giocatore. Abbiamo un rapporto anche oggi importante, che va oltre quello tra calciatore e allenatore. Non ho mai visto una persona avere più passione per il calcio di Sarri. Ha dedicato, dedica e dedicherà la sua vita al calcio. Anche il presidente Lotito lo dice sempre”. Il gol, la sua missione speciale da giocatore, e il prossimo traguardo di quota 200 in Serie A (ora è a 188). “Da napoletano sono scaramantico sui numeri, non li leggo tanto. Mi affido a quello che succede in campo e alla squadra che mi aiuta a scalare queste classifiche”.

Precedente Dal Toro a Big Rom, Inzaghi ha un attacco da rigenerare. E sul mercato... Successivo Totti-Noemi, è già l'ora del trasloco nel nuovo nido