Il Venezia già in B spaventa la Roma, Shomurodov la salva. Per Mou Europa ancora in bilico

La squadra di Soncin la sblocca dopo una manciata di secondi. Poi Shomurodov trova il pari al 76′. I giallorossi colpiscono 4 legni, espulso Kyine

Difficile spiegare un pareggio dopo quattro traverse, uno score di 46 tiri a 4, venti calci d’angolo e un possesso palle del 69%. Eppure è successo ed a tratti è davvero inspiegabile. Anche perché la Roma ha giocato praticamente tutta la partita dentro l’area di un Venezia già retrocesso e che ha giocato in 10 dal 32′ (espulso Kiyine), bravo a sfruttare al massimo il gol di Okereke dopo appena 51 secondi. Per la Roma, invece, il pari porta la firma di Shomurodov, che aveva già segnato all’andata. Ma è con la sfortuna che la Roma deve prendersela.

Il gelo iniziale

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Mourinho lascia a casa Zaniolo per preservarlo in vista di Tirana e cambia gli esterni di centrocampo, rilanciando dal via Spinazzola, dopo i pochi minuti giocati a Firenze. Soncin, invece, disegna un Venezia coraggioso, nonostante la retrocessione matematica arrivata nel pomeriggio, con il pareggio della Salernitana ad Empoli. Tra l’altro, i lagunari passano dopo appena 51 secondi di gioco con Okereke, bravo a sfruttare di testa una bella pennellata di Aramu. La partita del Venezia così è diventata subito ancora più difensiva del previsto, con la Roma che ha chiuso il primo tempo con il 65% di possesso palla. I giallorossi sono stati infatti costantemente nella metà campo avversaria, spesso a ridosso della trequarti, ma il muro veneto ha retto bene, nonostante la follia di Kiyine, che la 33’ decide di scalciare Pellegrini sui testicoli, con conseguente espulsione arrivata con l’ausilio della Var. E proprio Pellegrini al 19’ era andato vicino al pari su punizione, ma la traversa gli ha strozzato l’urlo in gola. Poi un paio di buone occasioni per Abraham, sempre messo a tacere da Caldara (clamoroso il recupero sulla prima, con l’inglese che era a tu per tu con Maenpaa), un paio di spunti di Perez e poco altro. Spinazzola ha avuto un buon impatto, tenendo anche conto della lunga assenza, mentre Veretout ha girato a vuoto e la cosa migliore di Maitland- iles è stato un tiro sporco, cadendo all’indietro, il che fa capire l’utilità complessiva dell’inglese. E il Venezia? Ha pensato esclusivamente a difendersi, soprattutto dopo esser rimasto in dieci. E alla fine è andato al riposo con un vantaggio insperato.

Quanta sfortuna

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La ripresa diventa subito un tiro al bersaglio, con la Roma che paga ancora il conto con la sfortuna. Mourinho butta subito dentro Karsdorp, Zalewski e Spinazzola, passando al 4-2-3-1. La traversa però dice prima no a Cristante con una staffilata da 20 metri, poi ancora a Pellegrini, ancora una volta su punizione. Ma le occasioni fioccano una dietro l’altra: Pellegrini di testa poco fuori, Maenpaa bravo a dire di no a El Shaarawy e Zalewski, Shomurodov (entrato al posto di Veretout) poco reattivo da buona posizione e ancora Elsha pericoloso dal limite. Eppure non si riesce a passare, nonostante si giochi oramai esclusivamente nell’area di rigore del Venezia. Gli angoli fioccano uno dietro l’altro, ci provano anche Perez e di nuovo Zalewski, poi al 30’ arrivato il meritato pari: Shomurodov inventa di tacco per Pellegrini, Maenpaa compie l’ennesima parata e Shomu segna di rabbia. E allora Mourinho butta dentro anche l’ultimo attaccante, il baby Volpato, per cercare di trovare lo spunto risolutore. Cristante impegna ancora Mainpaa da fuori, Zalewski si abbona anche lui all’oscar della sfortuna e colpisce la quarta traversa giallorossa, poi è Shomurodov a sfiorare il gol della vittoria. Prima della fine c’è ancora spazio per l’ennesimo miracolo di Maenpaa su El Shaarawy e per un tiro di Pellegrini di un soffio fuori. Poi l’ultimo grande caos: Ebuah tocca la palla con la mano in area, in contropiede il Venezia sfiora addirittura la beffa, poi c’è il check al Var, con Abraham che si porta il pallone sul dischetto per tirare il possibile rigore. Al Var reputano involontario il tocco di mano. Finisce così, con la Roma che perde altri punti importanti nella corsa all’Europa. Ma nonostante la Curva Sud chiama la squadra per celebrarla.

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