Il palazzo a Mayfair, il Milan come Gucci: Investcorp pensa in grande

Gentilezza all’ingresso, ma nessuno può parlare: “La trattativa con il Milan è strettamente confidenziale”. Il presidente operativo Alhardi non c’è: passano da lui le operazioni più importanti

dal nostro inviato G. B. Olivero

25 aprile – Londra

Il Milan del futuro sta nascendo in un’elegante strada di Mayfair, il quartiere del lusso e dei grandi investitori privati. Investcorp house, la sede del fondo che sta concludendo l’acquisizione del club, è al 48 di Grosvenor Street, non distante dal lato est di Hyde Park: una palazzina di quattro piani che fin dall’ingresso trasmette la sensazione della ricchezza. La signora che ci accoglie alla reception quasi sparisce dietro alla grande scrivania semicircolare in legno, la cui imponente struttura impedisce la vista del piano di lavoro. La consegna è semplice: silenzio totale. La trattativa per la cessione del Milan da Elliott a Investcorp è avvolta nel massimo riserbo e così qualunque domanda proviamo a fare alla signora ottiene la stessa risposta: “Non glielo posso dire, è un argomento strettamente confidenziale”. L’impressione è che questa frase verrebbe riproposta anche se chiedessimo le previsioni del tempo, ma è normale vista la situazione.

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