Il Milan prepara lo scatto scudetto, Leao l’uomo che può lanciare lo sprint

I rossoneri possono amministrare i 2 punti sull’Inter: il portoghese è l’uomo decisivo per accelerare e accendere tutto l’attacco

Alla fine vediamo, diceva Leao. Non era spavalderia, ma una promessa di quello che potrà essere il 22 maggio: il messaggio di qualche giorno fa di Rafa era una risposta a chi lo criticava sui social per essere poco continuo sotto porta e ancora troppo poco maturo rispetto ai coetanei già vincenti, ma funziona alla perfezione se esteso a chi si chiedeva se lui e il suo Milan sarebbero stati in grado di correre per lo scudetto fino all’ultimo. La risposta è affermativa, e la caduta dell’Inter a Bologna ha clamorosamente spostato il destino nelle mani dei rossoneri: a 360 minuti dalla fine i calcoli scudetto sono pericolosi per definizione, ma adesso che il +2 del Diavolo capolista sui nerazzurri è rimasto intatto i conti sono un po’ più semplici. Con tre vittorie e un pareggio Pioli e i suoi saranno campioni d’Italia. Occorrono calma e sangue freddo: ieri sera, mentre l’Inter naufragava a Bologna, Pioli era a cena fuori dopo aver guardato la partita della Fiorentina, avversaria di domenica. Occorre schiacciare sull’acceleratore da subito e tentare l’allungo a San Siro, occorre che Leao ruggisca un’altra volta: il Diavolo strappa quando strappa Rafa.

Termometro

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Che non sarà ancora un mostro di continuità o di precisione in area, ma resta il termometro del Milan che lotta per il titolo con l’opzione di amministrare: se gira Rafa, ne beneficiano gioco e giocatori. Dai centravanti affamati di assist come Giroud (che contro la Lazio si è sbloccato proprio grazie a un passaggio del portoghese) ai colleghi di fascia (la spinta di Hernandez diventa più efficace se Leao è in giornata) fino a chi di mestiere deve parare ma si concede eccezioni da regista: quando Rafa parte, Maignan sa come innescarlo, chiedete alla Samp.

A Leao piace usare la metafora del surf: più le onde si alzano e più lui impara a dominarle. La vera onda che cresce, però, è il suo rendimento, perché anche se questo campionato deve ancora finire, il portoghese ha doppiato se stesso praticamente sotto ogni punto di vista. Nel 2019-20, prima stagione da milanista, i tiri erano stati 34 contro i 64 di oggi. A lievitare sono anche i cross (57 in questa Serie A, 32 in quella passata) e soprattutto i dribbling riusciti: il Leao attuale ne vanta 91, meglio di chiunque altro nel nostro campionato, mentre tra i cinque principali tornei europei l’attaccante del Milan è ai piedi del podio, dietro a Saint-Maximin del Newcastle, Adama Traoré del Barcellona e Mbappé, che ne ha completati 11 più del portoghese. Sempre più pericoloso, Rafa oggi manda in crisi le difese avversarie molto più che nelle stagioni precedenti: nel 2019-20 aveva subito 15 falli, nel 2020-21 il “conto” è salito a 21 e adesso siamo a 41. C’è chi col passare del tempo finisce per diventare più prevedibile, ma per l’ex Lilla valgono le regole dei campioni: più matura e più i suoi movimenti risultano illeggibili per chi lo affronta. “Pioli adesso si fida di me perché sa che faccio la mia parte anche quando il pallone ce l’hanno gli avversari”, ha spiegato alla Gazzetta. I numeri certificano anche questa metamorfosi: nelle 31 partite giocate al primo anno in Italia, Leao aveva recuperato 42 palloni, oggi siamo a 86 in 30 presenze. Una maturazione totale, insomma, che ha portato il 22enne rossonero a diventare il vero imprescindibile dell’attacco di Pioli: fino all’ultima stagione, Leao era uno “spaccapartite” da buttare nella mischia in corsa, ora il suo posto a sinistra non è mai in discussione. Ogni momento è buono per tirare fuori dal cilindro la giocata decisiva, anzi: 7 dei 9 gol in A sono arrivati nel primo tempo.

Al centro

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A sorridere in casa Milan non è solo Pioli, perché questo Leao così determinante è una scommessa vinta per tutti: per Maldini e Massara, che hanno creduto nel suo talento puro ma anarchico ai tempi del Lilla, e per Elliott, che su di lui ha investito 24 milioni. Leao è diventato il miglior testimonial della campagna dell’attuale proprietà, che dei giovani da valorizzare ha fatto il cavallo di battaglia delle strategie di mercato: il valore è schizzato a 70 milioni, prezzo fatto dal Psg che era pronto a metterli sul piatto prima dell’irruzione di Investcorp nel futuro rossonero. Con il fondo arabo all’orizzonte, lo status di Leao potrà cambiare: da stellina pronta al decollo a stella attorno alla quale costruire il nuovo Milan. Anche per questo il rinnovo del suo contratto è stato congelato fino a fine stagione: il confronto con l’agente Jorge Mendes è proseguito sulla base della proposta rossonera di 4,5 milioni netti (un bel salto rispetto all’attuale ingaggio di un milione e mezzo fino al 2024), ma non è da escludere che la cifra venga ritoccata per blindare un gioiello che adesso brilla davvero. E che può rendere indimenticabile questa stagione, a forza di strappi e gol. Alla fine vediamo.

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