Il Kvaratskhelia segreto raccontato da una giornalista georgiana

Kvara è un fenomeno in tutti i sensi perché palla al piede riesce a fare cose comuni a pochi e poi perché ha saputo conquistare in pochi mesi i napoletani e tutti gli italiani che ancora faticano a pronunciare il suo nome. In giro per gli stadi al seguito del Napoli sono tantissime le bandiere della Georgia a rappresentare vere e proprie delegazioni di tifosi che organizzano pullman e seguono il loro idolo ovunque. Ce n’erano tantissimi a Roma, ad esempio, così come ce ne saranno tanti anche questo pomeriggio al Maradona per la sfida col Sassuolo. Molti sono rimasti in città dalla gara di mercoledì con i Rangers.  

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Kvara-Mania

La Georgia si ferma quando gioca il Napoli e dunque Kvara, lo racconta Nina Mamukadze-Sordini, giornalista georgiana di Exclusive Tv da undici anni in Italia, testimone della Kvara-mania che ha travolto un intero paese: «Kvara è diventato eroe nazionale, il calcio è lo sport preferito e per loro avere un riferimento simile è qualcosa di stupendo e li riempie di orgoglio. Chi prima tifava per Inter, Juve o Milan oggi tifa Napoli perché segue le sue partite e non se ne perde neppure una». L’euforia è travolgente ovunque, non solo a Tbilisi, nella capitale, dove Kvara è nato e cresciuto: «In tutto il Paese si tifa insieme e ogni città si organizza, ci sono locali che fanno vedere la partita, sale, cinema, anche un fan club del Napoli a Tbilisi fa vedere le partite che vengono trasmesse in diretta dai canali principali». Per ogni partita del Napoli al Maradona ci sono decine di bandiere georgiane in bella mostra: «Ormai si organizzano per ogni partita, non ho mai visto così tanti tifosi mobilitarsi per un giocatore, forse succedeva con Kaladze. Kvara è seguito ovunque, sia a Napoli che in trasferta, e i tifosi arrivano muniti di sciarpe, bandiere, sono centinaia, impazziscono per lui». Anche Batumi, la città dove ha giocato prima di trasferirsi a Napoli, è diventata meta di fedelissimi: ogni volta che la Dinamo giocava lo stadio era pieno e «riempito da tifosi di tutte le squadre, che venivano solo per seguire le sue prodezze».

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Che elogio

Dopo i ripetuti show in Champions, tutti hanno conosciuto Kvara. Se n’è accorto anche il New York Times. «The Instant Legend of Kvaradona» il titolo di un focus a lui dedicato nei giorni scorsi. Il georgiano, seguito invano anche da Juve e Tottenham prima dell’assalto di Giuntoli, è stato definito «il protagonista assoluto della Champions», un giocatore «dal fascino raro, anticonformista, selvaggio» la cui radice del fascino «è un senso di rarità». Un giocatore moderno ma vintage, nostalgico, con quei capelli apparentemente disordinati e uno stile unico, tutto suo, apprezzato ovunque. Kvara-mania. 


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