Ihattaren attacca la Samp: “Mai pagato né calcolato, sono andato via per proteggermi”

Il giovane talento scappato in Olanda nella sua prima intervista: “Ma tutti sapevano dove mi trovassi. Mentre a Genova neanche il tecnico aveva idea di chi fossi o che giocassi da mancino…”

Uno sfogo durissimo, un attacco alla Samp e all’Italia dopo la fuga in Olanda. Mohamed Ihattaren, il “disperso” blucerchiato che aveva fatto perdere le sue tracce tornando in Olanda e staccando il cellulare, per la prima volta ha raccontato la sua verità sulla sua esperienza italiana. Lo ha fatto nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano olandese De Telegraaf, senza risparmiare parole al veleno. Una verità che farà discutere: il futuro, i motivi che lo hanno spinto a tornare a casa, la Samp e… D’Aversa. Ce n’è per tutti.

Sui blucerchiati

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“Me ne sono andato e non ho ricevuto più notizie dalla Sampdoria. Non è una cosa bella: a 19 anni me ne stavo lì in albergo, da solo, abbandonato al mio destino. Non riuscivo più a sopportare alcune circostanze – ha svelato il talentino olandese -. Ogni tipo di accordo non è stato rispettato, era come se non fossi mai esistito: non mi pagavano, non c’è mai stato nessun conto in banca o nessuna assicurazione, una situazione irritante. Avevo perso fiducia, così ho deciso di proteggere me stesso e sono andato via”. Ihattaren, tra le tante bordate rifilate alla Samp, ha aggiunto pure che “dopo gli allenamenti mangiavamo al centro sportivo ma c’erano solo tre cartoni di pizza e qualche dolce”.

L’inizio della fine

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“Al mio arrivo c’era solo il team manager, poi degli uomini vestiti eleganti: li ho salutati pensando fossero dei dirigenti, ma potevano essere pure dei tassisti. Ho pensato che nessuno avesse idea di chi fossi: l’allenatore non sapeva nemmeno che fossi mancino. Mi sono detto di tirare fuori qualcosa di buono giocando e rimanendo in silenzio”. E invece… “Un giorno mi sono lasciato prendere dalle emozioni mentre ero in campo, ho chiamato un mio amico che si trovava in albergo e gli ho chiesto a che ora fosse il primo volo: ho lasciato Genova intorno alle 13.30 e non sono più tornato, ma non sono scomparso come dicono alla Sampdoria. Tutti sapevano dove fossi” ha confessato l’ex Psv, oggi di proprietà della Juve, riguardo la sua silenziosa partenza verso Utrecht, che ora con buone probabilità diventerà casa sua anche professionalmente: il ritorno in Eredivisie (e il definitivo addio all’Italia) sembra ormai solo da formalizzare. “Non ho mai pensato al ritiro – ha concluso Ihattaren -. Non gioco da un anno e mezzo e devo rimettermi in forma, ma posso riuscirci in fretta”.

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