Ibra in salsa biancorossonera: dalle ripetizioni di Capello a Mr Button

Cartoline da entrambe le città. Torino e Milano, Mole e Duomo. La prima squadra italiana di Ibra e – probabilmente – l’ultima. Passato e presente che si intrecciano. Domenica Zlatan sfiderà la Juve, la squadra con cui ha segnato 26 reti in due anni. Ecco le dieci cartoline tra i due club, in rigoroso ordine temporale. Si parte dal 2004. First reaction: shock. Ben prima di Renzi, stavolta a Montecarlo e durante il Gran Premio. Il primo incontro tra Ibra, Moggi e Raiola sembra uno sketch comico, e invece andò in cima al podio come la Ferrari di Schumi tra gli yacht del principato. Dietro il passaggio di Zlatan in Italia ci sono un paio di shorts hawaiani, una maglia sudata della Nike e scarpe da jogging senza calze. Mino Raiola al naturale. Il primo incontro tra lui e Moggi è in una saletta vip all’aeroporto. L’ha raccontato Ibra nel suo libro. “C’era traffico, così scendemmo dall’auto e andammo a piedi, corricchiando un po’. Mino non è un atleta, quindi si presentò zuppo di sudore”. Moggi incredulo: “Ma come ti sei conciato?”, disse. E Raiola rispose: “Vogliamo parlare di moda o di affari?”. Meglio questi. E Ibra finisce alla Juve.

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